Conversazione in Terrazza. La parola agli autori del volume
Uno sguardo sull'arte degli anni Zero, cercando di cogliere un panorama in movimento. Del libro prodotto dalla Quadriennale di Roma e Civita abbiamo già parlato, evidenziandone le pecche. Adesso ascoltiamo i quattro autori, nel talk di presentazione
La Quadriennale di Roma ha notoriamente bucato l’ultimo appuntamento espositivo, interrompendo il rituale delle mostre ospitate ogni quattro anni nella Capitale. Problemi di budget e polemiche annesse, non riuscendo, con i denari disponibili, a portare a casa un evento degno di questo nome. Questi, almeno, i fatti e le motivazioni. Ma se l’attività espositiva ha subito tale incresciosa battuta d’arresto, procede il lavoro legato alla produzione e divulgazione scientifica, attraverso una preziosa attività editoriale e archivistica.
L’ultima fatica, partorita insieme a un colosso come Civita, si chiama Terrazza. Un malloppo di cinquecento pagine, edito da Marsilio e redatto da quattro autori – Laura Barrecca, Luca Lo Pinto, Andrea Lissoni, Costanza Paissan – nell’arco di due anni di lavoro. Una mappatura degli artisti delle ultime generazioni, tra mid career ed emergenti, ma anche di luoghi ed esperienze vari, scandagliati e catalogati per fornire un’immagine della scena italiana degli anni Zero. Progetto non esaustivo, abbastanza leggero – a dispetto della consistenza fisica – che ha sacrificato chiarezza e pregnanza tematica, nel nome di una libertà di selezione chiamata a restituire l’essenza del tempo, più che la sostanza.
Del libro abbiamo parlato in un ampio articolo, mettendo sul piatto una serie di note critiche. La parola passa adesso ai quattro autori, che in questo talk di presentazione spiegano il senso, l’approccio e gli obiettivi del lavoro svolto. Modera Alessandra Mammì, che ha condotto l’incontro con una serie di domande. La sensazione generale? Una buona corrispondenza tra i risultati del talk e l’impianto del volume. Che, non a caso, ha sostituito ad appartati scientifici e contributi saggistici una libera conversazione a quattro, piuttosto evanescente nonostante alcuni spunti utili che avrebbero meritato un più ampio approfondimento. E soprattutto una visione.
E dunque, la missione culturale della Quadriennale, con una mostra saltata e un volume poco esaustivo, in che direzione sta andando?
Helga Marsala
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