Festival Internazionale del Film di Roma. Intervista a Wash Westmoreland: dal porno al dramma, collezionando successi
In principio il porno e la religione, poi i documentari, adesso un film dal forte accento drammatico. Tra le cose migliori di questo Festival romano. Artribune ha incontrato Wash Westmoreland, regista di Still Alice
Abbiamo intervistato Wash Westmoreland al Festival di Roma. Regista di culto del cinema porno gay, ha avuto una carriera piena di colpi di scena e cambi di registro. Seguace di un culto religioso estremista, dopo gli studi scientifici si è laureato a Fukuoka in lingua e letteratura giapponese, è stato operaio per un’impresa di pulizie a New York e trasferitosi a Los Angeles è diventato assistente di Bruce La Bruce. I suoi film porno erano talmente belli che alcuni, dopo aver fatto incetta di premi, sono stati distribuiti nelle videoteche in versione soft core. Westmoreland ha poi cominciato a girare documentari e nel 2006 ha vinto il People Choice Award a Toronto.
A Roma è in concorso con Still Alice, una delle cose più belle viste finora e un papabile Oscar per la protagonista Julianne Moore, che interpreta una linguista di successo, ammalata di una forma precoce e rara di Alzheimer. Il film ha una sceneggiatura perfetta che è stata scritta a quattro mani da Westmoreland e Richard Glazer, compagno di vita e di lavoro. Il cast che compone il nucleo familiare della famiglia è strepitoso, a partire da Kristen Stewart, che sta rivelando una bravura al di sopra delle aspettative, come già si era evidenziato a Cannes con Clouds of Sils Maria. Alec Baldwin e Kate Bosworth non sono da meno. Il film è intenso e delicato al tempo stesso e c’è da scommettere che questo Westmoreland ha ancora parecchi assi nella manica per il futuro…
Federica Polidoro
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