Gordon Monahan a Venezia, per Spazio Aereo. Il suono come elemento fisico, visivo, temporale
Prosegue a Venezia la rassegna FormAzioni di Spazio Aereo: l'ultimo weekend di novembre è dedicato ad Alvin Curran, con una sua master class e un concerto. Intanto, su Artribune Television arriva un'intervista video a Gordon Monahan, primo ospite del progetto. Un altro maestro della ricerca sonora contemporanea
“Al piano, Gordon Monahan produce suoni che non abbiamo mai sentito prima“. E se a dirlo era uno come John Cage, suonatore di silenzi, tessitore di rumori, inventore di spazi elettroacustici radicali, il giudizio ha un peso specifico importante. L’endorsement per eccellenza, dal maestro all’allievo. Gordon Monahan (Canada, 1956), artista, musicista e compositore d’avanguardia, ha raccolto l’eredità di pionieri come Cage, James Tenney o Udo Kasemets, e ne ha assorbito, ampliato e attualizzato il messaggio, praticando un lavoro di ricerca costante nell’ambito delle nuove tecnologie e dell’interazione fra le arti.
Con lui Spazio Aereo – centro indipendente di produzione e promozione artistica e musicale, fondato a Venezia nel 2013 – ha inaugurato il suo ciclo FormAzioni, realizzato con la Fondazione Bevilacqua La Masa e dedicato ai live e i workshop di quattro compositori della scena contemporanea (oltre a Monahan anche Roberto Paci Dalò, Stefano Zorzanello e infine Alvin Curran, protagonista dell’ultimo weekend di Novembre, con una lection magistralis, venerdì 28, e un concerto, sabato 29).
Era il 23 ottobre scorso quando Monahan incontrava il pubblico veneziano, a Palazzo Tito, mentre nei due giorni successivi, presso gli ampi padiglioni di Spazio Aereo, lavorava con un gruppo di fortunati a un laboratorio. In chiusura una performance – aperta da Giuseppe Ielasi – dal titolo Speaker Swinging: in scena tre altoparlanti rotanti e nove oscillatori audio, eletti a veri e propri strumenti musicali, portatori di significati, parametri estetici e modalità di ascolto inediti, rispetto alla dimensione classica dell’esecuzione e della fruizione. Speaker Swingingveniva presentata per la prima volta a Toronto nel 1982.
“La tecnologia crea interfacce, possibilità di programmazione e connessione”, spiega Monahan in questa intervista, realizzata durante il soggiorno in Laguna. “Ma quando si ritorna ancora una volta all’idea concettuale di unire il suono alla componenti fisiche intrecciate ad esso, allora è possibile utilizzare la tecnologia per creare una struttura che includa l’idea concettuale di combinare questi due elementi”.
Tecnologia dunque come medium strategico – piegato alle esigenze concettuali dell’autore – nel tentativo di evidenziare, amplificare, problematizzare quello spazio sottile che unisce e separa universo del suono e universo dell’immagine, delle cose, degli oggetti. La sound art è qui che trova il suo spazio ideale.
“Poiché il suono ha per sua natura una componente fisica, esso avrà, per sua natura, anche un aspetto visivo”, aggiungeMonahan. Uno che ha saputo spingere la ricerca sonora verso dimensioni tecnologiche, ma anche ambientali, architetturali, performantive, installative, tra composizioni seducenti e coraggiose per pianoforte, altoparlanti, sculture cinetiche, ambienti sonori. Innumerevoli le sue partecipazioni a festival ed eventi istituzionali nel mondo, tantissime le collaborazioni e prestigiosi i premi ricevuti, nell’arco della sua carriera: da quello della CBC National Radio Competition for Young Composers nel 1984, al riconoscimento del Governor General of Canada per le arti visive e multimediali, nel 2013.
Helga Marsala
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