I Marchesi Frescobaldi, mecenati e viticoltori. Arte e vino, una nobile liaison
Col premio annuale Artisti per Frescobaldi, l'antica e nobile famiglia toscana porta avanti, da secoli, un'importante tradizione di mecenatimo. L'ultima edizione ha visto in campo Michael Sailstorfer, Jorinde Voigt e Yuri Ancarani
Una lunga storia d’amore, quella tra l’arte e la famiglia Frescobaldi. Liaison genuina e longeva, per un’aristocrazia dello spirito ancor prima che del lignaggio: da trenta generazioni i Marchesi Frescobaldi gestiscono l’azienda vinicola di famiglia, che conta varie tenute sparse per la Toscana, partecipando attivamente alla vita culturale, economica, mercantile del territorio. L’arte, in questa nobile cornice, è una costante, da sempre. I Frescobaldi fin dal Rinascimento coltivano un mecenatismo colto e appassionato, collezionando, sostenendo e frequentando artisti di valore, inclusi maestri come Donatello, Michelozzo Michelozzi, Filippo Brunelleschi .
Oggi, con “Artisti per Frescobaldi” – ideato da Tiziana Frescobaldi – questa passione per la cultura e la bellezza prosegue, nella formula di un premio d’arte contemporanea, curato da Ludovico Pratesi.
Ogni anno tre artisti delle ultime generazioni vengono invitati a conoscere e interpretare una delle sei tenute dell’azienda, restituendo in forma creativa i contorni di un universo fatto di storia, di natura, di lavoro, di imprenditoria, di conoscenza e di narrazioni familiari. Le tre opera realizzate vengono quindi valutate da una giuria di esperti – a cui tocca scegliere un vincitore – ed esposte in una capitale europea, ogni anno diversa. La produzione di tre etichette d’artista, destinate a una serie di bottiglie in edizione limitata, completa il progetto.
Per il 2014 “Artisti per Frescobaldi” ha coinvolto Michael Sailstorfer, Jorinde Voigt e Yuri Ancarani: durante la cerimonia finale, organizzata lo scorso 8 ottobre presso lo Schinkel Pavillon di Berlino, Sailstorfer si è aggiudicato la vittoria con Akt 1 – 5 2014, opera ironica che evoca e insieme smitizza certi cliché dek Rinascimento e della storia dell’arte. Il classico rapporto tra l’artista e la modella, che chiama in causa la tradizionale pittura figurativa da cavalletto, si trasforma in un anomalo esperimento: alla matita e al pennello si sostituisce una bottiglia di vino, tramutata in dispositivo grafico.
Riallacciandosi alla figura di Leonardo Da Vinci e ai suoi monumentali codici eclettici,Jorinde ha scelto invece il disegno e la pittura, costruendo un sistema di segni e diagrammi in cui si intrecciano forme geometriche, linee vettoriali, macchie di colore: elementi di una scrittura misteriosa, sospesa tra passato e presente.
Ancarani, infine, si è concentrato sull’identità della casata Frescobaldi, partendo da una tradizione antica: è prassi che un certo numero di bottiglie pregiate vengano messe da parte in occasione della nascita di un nuovo membro. Leonia Frescobaldi ha aperto la prima bottiglia della sua preziosa “dote” il 1 maggio 2014: il film in 35mm di Ancarani immortala questo piccolo evento, tratteggiando un ritratto di famiglia che sfida il tempo (la pellicola è l’unico supporto in grado di resistere per quattro secoli almeno) e preserva il senso della memoria, del dono, della discendenza, dei legami di sangue e della storia che attraversa, uguale e diversa, intere generazioni.
Helga Marsala
http://www.artistiperfrescobaldi.it/
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