Maurizio Cattelan: The Movie. Conto alla rovescia per il film di Maura Axelrod sull’eterno bad boy dell’arte italiana
Aveva giurato di volersene andare in pensione. Ma ad appendere le scarpette al chiodo, Maurizio Cattelan, non ci pensa nemmeno. Tra il progetto curato per Artissima e la grande mostra appena inaugurata a New York, arriva anche un film. Che ne celebra vita, opere e scorribande creative
Non si parla d’altro, in queste ore, tra i salotti, le riviste, le piazze virtuali e i corridoi dell’arte italiana: il vero protagonista di questo piccolo mondo in festa è lui, Maurizio Cattelan. È il weekend di Artissima, riflettori puntati su Torino, ma l’evento collaterale alla fiera – quel progetto outdoor voluto a suo tempo dalla direttrice Sarah Cosulich Canarutto e battezzato “One Torino” – rischia di fagocitare l’intera macchina fieristica. L’evento clou è là, tra i saloni di Palazzo Cavour, dove il geniale artistar in pensione (più attivo che mai) ha allestito una mostra insieme a Myriam Ben Salah e Marta Papini. Shit and Die, si chiama. Caga e muori. Titolo vagamente ispirato a un’opera di Bruce Neuman e liberamente adattato ai gusti mediatici e politicamente scorretti del buon (si fa per dire) Cattelan.
Momento perfetto per vedersi arrivare – come se non bastasse tutto il clamore torinese – l’imperdibile chicca: è arrivato sul web, proprio in queste ore, il trailer di Maurizio Cattelan: The Movie, documentario firmato dalla regista Maura Axelrod e dedicato alla vita, le opere, le follie e le monomanie del Maurizio nazionale. Il suo genio controverso, lodato e discusso around the world, viene esplorato in un lungometraggio, sfornato dopo una gestazione boblica. Dieci anni di tempo tra la stesura, il primo ciak ed il the end. Un film iniziato nel 2002 e ultimato adesso, dopo molteplici e tentativi di coinvolgere l’artista – oltre a una sfilza di amici, colleghi, galleristi, critici, collezionisti – e ottenerne la collaborazione.
Il personaggio Cattelan si disegna, dunque, in un viaggio fatto di immagini, documenti e testimonianze, attraverso cui ripercorrere la sua lunga carriera trionfale, dalle prime azioni provocatorie alla recente super retrospettiva al Guggenheim di New York, passando per gli animali tassidermizzati, il dito medio di piazza Borsa, i bambini impiccati a un albero di piazza XXIV Maggio, Hitler in ginocchio, Pinocchio annegato, Papa Wojtyla colpito a morte da un meteorite. E così via, tra provocazioni da prima pagina, trovate disobbedienti e geniali, milioni di dollari in circolazione e una carriera da artista integrato, venerato dal sistema, che col sistema ha giocato, sempre, lasciandosi fagocitare e insieme determinandone direzioni, evidenziandone contraddizioni, sfruttandone logiche e meccanismi. Per alcuni un prodotto mediatico degli anni novanta/duemila, confezionato a tavolino, per il mondo intero – in ogni caso – l’unico artista di livello internazionale che l’Italia ha saputo partorire, in un ventennio.
E non poteva mancare allora il film monografico, come per ogni icona che si rispetti: Maurizio Cattelan, 54 anni e un’anima da ragazzino, è già nell’Olimpo dei classici. Ancora qualche mese per godersi il film, che sarà distribuito nell’estate 2015; intanto godetevi il trailer, la mostra torinese e – per chi fosse in zona Nyc – “Cosa Nostra”, monumentale esposizione curata da Adam Lindemann, in corso fino all’11 gennaio presso Venus Over Manhattan e Sotheby’s S|2.
Helga Marsala
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