Ossessione The Lady. Su Facebook “I Grandi classici diretti da Lory Del Santo”
Torniamo a parlare di The Lady, l’ormai celebre “capolavoro al contrario” di Lory del Santo. Una serie web che ha sedotto amanti del trash, cinefili, artisti e tanti insospettabili. Su Facebook, da qualche giorno, c'è un filmmaker che si è inventato il grande cinema d'autore, secondo Lory. Irresistibile!
La mitologica web serie scritta, diretta e montata da Lory Del Santo si è conclusa. Dieci puntate di venti minuti ciascuna, per dieci mercoledì da milioni di click. Un progetto partito un po’ in sordina, perso tra i mille video esperimenti a misura di Youtube, che a un certo punto, però, si è trasformato in icona. Nuovo simbolo di un trash genuino, esasperato, resistente ai canoni, inconsapevolmente rafforzato da un uso spontaneo e magistrale del non senso, esageratamente scorretto, improbabile, pasticciato, più vuoto del vuoto che vorrebbe mettere in scena. Né reale né surreale, senza alcuna preoccupazione di dover rincorrere il cinema o la tv, di doverci assomigliare. Una cosa a sé.
Il caso è scoppiato, nel giro di niente, e ha conquistato i più insospettabili: cinefili, artisti, registi, giornalisti, intellettuali. Appassionati di trash e non solo. Perché The Lady, interamente girato con una telecamerina e dedicato alle storie inutili di un banco di fighetti perdigiorno, annegati nel lusso e nel vuoto esistenziale, non è nemmeno il classico esempio di trash massmediatico. Gravita altrove, nel mondo di Lory. Un mondo candidamente inverosimile, disinteressato all’abilità attoriale, alle tecniche registiche, alla finezze di scenografie e sceneggiature. Un mondo a parte, sospeso in una bolla senza un tempo esatto.
E mentre The Lady conquistava social, blog e giornali – Artribune incluso – l’artista, dj e filmmaker napoletano Andrea Pastore Danese aka Genny Ferlopez gli dedicava un progetto ad hoc. Sul suo profilo Facebook, da giorni, l’accanito estimatore sta postando una serie di micro remake doppiati con stralci degli assurdi dialoghi di The Lady. “I Grandi classici diretti da Lory Del Santo” è quella che si chiama una trovata geniale. Un lavoro certosino di ricerca, selezione e montaggio, adattando spezzoni di vecchi film a frammenti di conversazioni rubate alla fiction. Tutto in modalità low-fi e artigianale.
Da “Via col vento” a “Il delitto perfetto”, da “Angelo” a “I ragazzi dello Zoo di Berlino”, da “Ercole sfida Sansone” a “Perdutamente tua”, attori straordinari diventano i protagonisti di un cinema della vacuità, declinato nella monotonia di voci piatte, dialettali, inespressive o posticce. Gente che parla di niente, che usa vezzeggiativi strani, sintassi elementari, frasi da innocente parodia. L’effetto? Comico, a dir poco. Un cortocircuito che celebrando e dissacrando contribuisce alla fortuna dell’ormai epica avventura targata LDS.
“Questi sono i dialoghi che si ascoltano al giorno d’oggi”, ha spiegato Lory in una recente intervista su gay.tv. “Si parla del nulla, soprattutto i giovani. Comunicano di continuo al telefono, poi si vedono e non hanno niente da dirsi”. E allora, cos’avranno mai da dirsi Clark Gable e Vivian Leigh? Marlene Dietrich e Melvyn Douglas? Bette Davis e Paul Henreid? Niente, assolutamente niente. Un niente condito di paillettes e aperitivi. Con qualche riflessione sul senso della vita buttata là, per gradire.
E a proposito di classifiche di fine anno, per noi il profilo Facebook di Genny Ferlopez è uno tra i più belli del 2014. Sul podio con la pagina “La stessa foto di Toto Cutugno ogni giorno”, una prova di pura avanguardia tautologica. Non sarà arte, ma potrebbe persino assomigliarci. Per assurdo, s'intende!
Helga Marsala
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