Berlinale 2015. Un sussulto d’entusiasmo con Terrence Malick e l’allucinato viaggio di Knight of Cups
Folla in piedi per il film di Terrence Malick. Domenica di applausi scroscianti a Berlino: il film mette un po' di magia in un festival non troppo esaltante. E poi, un inedito Sherlock Holmes...
La neve finalmente si è sciolta e Berlino sotto il sole sembra più accogliente. La domenica mattina è iniziata col fuori concorso di Bill Condon, Mr. Holmes: una nuova versione di Sherlock Holmes, interpretato da Ian McKellan e Laura Linney nei panni della governante, la signora Munro. Il regista qui sceglie una chiave classica, lasciandosi alle spalle, per esempio, lo Sherlock interpretato da Cumberbatch, ma decide di raccontare l’investigatore ormai vecchissimo, costretto ad affrontare i limiti della sua età.
Il vero colpo di scena, quello che serviva a un festival così poco coinvolgente, è arrivato in tarda mattinata, quando per entrare alla proiezione di Terrence Malick molti hanno accettato di vedere il film in piedi. Il regista, fedele al suo metodo non narrativo, con Knight of Cups accompagna lo spettatore in un viaggio al limite tra l’estatico e l’allucinatorio, dove regna il caos e gli elementi sovrastano gli individui. Per Malick è sempre una sinfonia cosmica: ogni individuo viene straniato dal contesto e naviga in un mare di solitudine, impossibile da colmare. Ogni tentativo di salvezza si rivela inefficace e passa, come la sabbia tra le dita, senza permettere di decifrare cosa stia realmente accadendo.
Durante la conferenza scene comiche: alcuni giornalisti continuano a interpellare il regista, assente (Malick non si lascia intervistare dal 1973 e ovviamente non si è presentato), mentre Christian Bale risponde con domande alle domande, Natalie Portman non nasconde l’imbarazzo e le risate isteriche scrosciano a intermittenza, tra un intervento e l’altro.
Federica Polidoro
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