Hour interview – Augustin Maurs
Un nuovo appuntamento con il progetto Hour Interview, ciclo di ritratti di giovani artisti, gestito come un archivio in progress: il curatore raccoglie dei form cartacei, in cui ogni ospite racconta la sua giornata tipo, mentre un video documenta in silenzio azioni, luoghi e ritmi di lavoro. Lasciando spazio alla musica. Come nel caso di Augustin Maurs e della sua performance romana
Roma, 7 novembre 2014
Augustin Maurs
Progetto, testi e video di Mauro Piccinini
Video editing di Gabriele Centin
Lo scorso novembre nello spazio di Artq 13 a Roma, Augustin Maurs fu invitato con gli altri artisti in residenza all’Accademia Tedesca di Roma a partecipare a una collettiva dal titolo “dal il al di”. Maurs, berlinese d’adozione, unico francese in residenza a Villa Massimo, realizzò durante l’evento una performance in cui all’aspetto visivo si sommava all’ambito a lui più proprio: la musica. Contrabbassista strepitoso, dedito anche a una ricerca classica, trova poi nella sperimentazione con altri media un nuovo modo di comporre.
Nella performance romana, documentata, post prodotta ed elaborata liberamente nel video, Maurs crea una partitura che pur seguendo i tempi della musica, unisce il concetto di suono/rumore all’interno della metrica. Nessuno strumento musicale propriamente detto, ma solo una serie di piatti: così, in “Cadence music for plates”, anche la componente della casualità entra nei parametri della costruzione sonora.
Nella discesa che conduce all’interno dello spazio di Artq 13, un ex parcheggio sotto al livello stradale, Maurs dopo aver attentamente studiato la pendenza e la lunghezza della rampa lanciò per circa sei minuti i piatti, che, a seconda dell’intensità, della velocità e della quantità, producevano una melodia nuova e non del tutto controllabile.
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