Nicole Kidman per Etihad Airways. E lo spot extra lusso arriva fino al Louvre di Abu Dhabi
Da Praga a Marsiglia, fino al Louvre di Abu Dhabi. Nicole Kidman gira il mondo su un aereo extra lusso. È lei la testimonial del nuovo spot di Etihad Airways, compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti
Un mondo da favola, in cui lusso, comfort e bellezza sono la cornice e la sostanza della storia. In cui ogni cosa è lieve e luccicante ed accogliente, come nella più perfetta delle sceneggiature patinate. Una volta era il sogno americano, oggi è il sogno emiratino. La vera frontiera del benessere e della ricchezza senza misura, nella stagione occidentale della crisi, è lì, nel Medio Oriente degli Emirati Arabi Uniti. Nel regno del petrolio e dei dollari sonanti, tra i palazzi sfarzosi degli sceicchi, le svettanti architetture futuristiche e la rete di affari internazionali che assegna agli Emiri un potere inarrestabile.
Gli Emirati crescono, e con loro anche servizi e strutture, come la compagnia di bandiera Etihad Airways, definita dal World Travel Awards la migliore del pianeta. Nonostante la giovane età. Solo dieci anni di vita, una flotta aerea nuova di zecca con centinaia di ordini in partenza, un fatturato in netta crescita, 8000 dipendenti e niente debiti. Azienda in forma smagliante, che sulle spalle si è potuta caricare – dopo una lunga trattativa – il vecchio carrozzone indebitato e arrugginito di Alitalia, acquistandone il 49% di quote e immettendo qualcosa come quattrocento milioni di capitale. Mossa strategica del Presidente degli Emirati Arabi Uniti ed Emiro di Abu Dhabi Khalifa bin Zayed Al Nahyan, grande affarista, filantropo e innovatore, oggi piazzato al 34° posto della classifica degli uomini più potenti del mondo stilata da Forbes.
Vola alto, dunque, il sogno dei principi del Golfo. E vola con sempre maggiore successo e convinzione la grande famiglia di Eithad. Che ha appena presentato in pompa magna la sua nuova campagna di comunicazione. Senza badare a spese, s’intende. Lo spot è stato affidato a M&C Saatchi Australia, lo ha diretto la super coppia Anthony Atanasio e Valerie Martinez, mentre la fotografia l’ha curata Daniel Landin, uno che ha già confezionato videoclip per gente come Madonna e David Bowie.
La protagonista arriva invece da Hollywood e dai più autorevoli red carpet del globo: Nicole Kidman, volto e voce narrante, si lascia coccolare dai servizi speciali dell’A380: The Residence, per esempio, l’unico spazio privato con tre camere di tutta l’aviazione commerciale. Una suite a tutti gli effetti, in cui sperimentare cibi e vini d’altissimo profilo, soffici giacigli, camere extra lusso, angoli per il relax, essendo serviti e riveriti da un team impeccabile di hostess e steward.
Nicole, a bordo del suo aereo a cinque stelle, vola verso Abu Dhabi e si ritrova tra gli spazi candidi del nuovo Louvre, creatura di Jean Nouvel di prossima apertura. Grazie a un trucco digitale, l’attrice avanza tra le sale luminosissime del maestoso museo satellite, altro investimento da nababbi che verosimilmente porterà agli EAU un flusso di turismo straordinario. E ancora, nelle lunghe traversate della Kidman, si scorgono le tappe di Marsiglia, al Foster & Partners Vieux Port Pavilion e nella Villa Méditerranée di Stefano Boeri, arrivando fino a Praga, con una scena nella meravigliosa Strahov Library: design, arte, cultura, libri, architettura contemporanea, dialogo internazionale e fratellanza. Sono questi i valori che la compagnia vuole raccontare, proiettandoli nell’ovattato miraggio del benessere che gli Emirati incarnano, all’ennesima potenza.
Lo spot, realizzato in due versioni da 60 e 30 secondi, è già in rete e approderà nelle televisioni di tutto il mondo. Una campagna globale, potentissima, che fra tv, rete e carta punta a veicolare l’immagine della compagnia come leader assoluta nel campo dell’aviazione e dei tragitti intercontinentali. E in chiusura arriva il messaggio chiave, sussurrato dalla bella Nicole: “Perché il loro obiettivo non è migliorare quello che è stato già fatto, ma immaginarlo daccapo, completamente”.
Helga Marsala
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