Dio, nel volto di cinque bambini. Dall’Africa al Giappone: la religione ai tempi dell’innocenza

Ebrei, musulmani, cristiani, induisti, buddisti. Dall'Africa al Giappone, il senso della religione, visto con gli occhi dei bambini e delle loro famiglie. Cinque volti dell'innocenza, per un'altra idea di Dio

Un ritratto delle religioni, attraverso il filtro delle comunità. L’immagine del rapporto tra l’uomo e Dio, visto con gli occhi dei bambini. “Five”, piccolo, elegante film, firmato con maestria da Katina Mercadante, con l’intensa fotografia di Daniel Mercadante, racconta l’essenza della vita religiosa, dal punto di vista dell’innocenza. Una narrazione breve, che nelle cinque storie di quotidiana ritualità e tenerezza familiare, diventa l’unica risposta possibile all’illogica deriva che imbratta le pagine della cronaca internazionale: la religione come equivoco ideologico e pericolosa esca sociale, ai tempi del terrorismo islamista; la religione come affettuosa memoria d’infanzia e genuino slancio, nel solco della spiritualità originaria e della tradizione.

Five, by The Mercadantes - still

Five, by The Mercadantes – still

Cinque bambini, cinque giornate qualunque, cinque famiglie, case, luoghi, strade, templi diversi. Musulmani, cristiani evangelici, ebrei, induisti, buddisti: dall’Africa al Giappone, dalle baracche cadenti di un villaggio periferico, ai comfort di luminose abitazioni metropolitane, sequenze di gesti che si assomigliano, nella stessa idea di amore. Madri, padri, figli; case, chiese, simboli, pasti e preghiere.
Cinque minuti, per cinque istantanee catturate in angoli lontani del mondo. Cinque ritratti d’infanzia, per raccontare un altro volto dell’esperienza religiosa. Quella che non conosce tempi e luoghi, né accanimenti o perversioni; che resta scissa dalle leggi del potere e della sopraffazione; che custodisce il senso della cura e lo spirito comunitario, orientato all’apertura più che alla diffidenza; e che in qualsiasi declinazione teologica, idea del sacro e approccio alle scritture, mantiene saldo l’unico principio comune, legato all’immagine di Dio. Quello della genesi, e dunque della vita, e dunque della relazione con l’altro.
Una storia di volti e di purezza, oltre il cinismo o il disincanto, oltre le fallaci architetture dell’istituzione religiosa. O per dirla con Emmanuel Lévinas: “Il volto umano è la testimonianza non del trionfo istituzionale del bene, ma della possibilità del bene, della possibilità per l’uomo di essere buono verso l’altro uomo, o piuttosto della possibilità di leggere sul volto dell’altro uomo la vocazione, il richiamo alla bontà. Per me questa è la parola di Dio”.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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