Fallulah e il dragone. Suoni nordici e visioni dal Brasile
Lei è danese, di origini rumene, ex ballerina e ora cantante di successo. Lui è un talentuoso illustratore brasiliano. E insieme hanno sfornato un videoclip esplosivo
Lei si chiama Maria Apetri, in arte Fallulah, 30 anni, origini rumene e nazionalità danese. Uno di quei talenti musicali spuntati negli anni dieci, con quell’appeal tipicamente nordico fatto di sonorità morbide e insieme algide, sensuali e ludiche, sempre con un profilo allegramente chic. Fallulah, due album all’attivo, confeziona con grazia la sua mistura di indie, memorie balcaniche, soul e spezie synth-pop, con un freschezza tutta sua che l’ha condotta al volo in testa alle classifiche danesi.
Il suo ultimo album, “Escapism”, risale al 2013. Ma il video ufficiale dell’ottava traccia, Dragon, è arrivato solo lo scorso maggio. Esplosivo il pezzo, una cavalcata dance-folk in cui si mescolano incursioni di piano, suoni squillanti, percussioni incalzanti e vocalizzi energici. In perfetta sintonia il video, firmato dall’ottimo Fabricio Lima, regista e graphic designer brasiliano, con base a San Paolo, che al servizio della melodia ma messo la sua tavolozza fluo ed il suo tratto sintetico, da illustratore talentuoso. La danza che accompagna il brano è tutto uno scorrere di segni tribali, pattern geometrici, luci strobo, simbolismi in mutazione, tra piccole chiavi rubate al ritornello (“Who’s got the key to your heart? Who’s got the key?”) e una silhouette femminile che ritorna: il ritratto di lei, in versione cartoon. Ossessione notturna, tra fiamme, dragoni e spiriti bollenti.
Helga Marsala
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