Hour Interview Project. Metti una McDivitt Purse a Roma: allunaggi, installazioni ed altre storie dallo spazio
Un'installazione temporanea, a Roma, progettata per creare uno spazio circoscritto in un luogo indefinito, tra memorie di cosmonauti e suggestoni galattiche. Il progetto Hour Interview racconta la fase di allestimento, con la consueta formula fatta di immagini e suono
Il progetto “hour interview” presenta qui il terzo video della sua produzione dedicata alle altre arti contemporanee. Protagonista, stavolta, non è un artista ma un’opera. Si tratta dell’arrivo e del montaggio della McDivitt Purse, lo scorso marzo, come prima cellula di un percorso più ampio e in divenire condotto dal gruppo Surround Project, un “laboratorio aperto” che coinvolge comunità locali, creativi e studiosi, per progetti di cooperazione e sviluppo legati al territorio.
La McDivitt Purse, installata in via temporanea in un ex magazzino nel quartiere romano Piscine di Torre Spaccata, fra Cinecittà e Tor Vergata, vuole essere un contenitore che – come la prima Purse, ideata dall’astronauta James McDivitt per l’Apollo 9 – può contenere oggetti destinati a costruire, prelevare, registrare, ecc., viaggiando nello spazio.
Il nome riporta all’ormai celebre borsa che Neil Amstrong portò sulla luna e di cui il mondo è rimasto all’oscuro fino al 2012, anno in cui la moglie la ritrovò dentro un armadio di casa. All’interno c’erano gli strumenti della missione più celebre del cosmonauta, dai cavi di connessione alla telecamera che filmò le mitiche immagini dell’allunaggio. In sostanza uno scrigno, con tutto il materiale dell’epico viaggio.
La McDivitt originale si trova ora allo Smithsonian National Air and Space Museum, mentre nella base di Surround Project un nuovo contenitore ha visto la luce, nell’attesa che un altro “piccolo ma grande passo” sia compiuto, dal Neil Amstrong di domani.
Mauro Piccinini
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