Codice Italia Academy, Nino Longobardi. Frammenti da un workshop di Scultura
Maestri che incontrano allievi. Partendo dalla tradizione per capire il contemporaneo. Succede a Venezia, con i workshop del Padiglione Italia. Immagini video e foto, rubate ai tre giorni di lavoro con Nino Longobardi...
Prosegue la lunga esperienza di formazione messa in campo da Vincenzo Trione e dal suo “Codice Italia”: per tutta la durata della Biennale d’Arte di Venezia il Padiglione Italia si fa promotore, insieme al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, di un progetto didattico rivolto agli studenti delle Accademie di Belle Arti. Cinque workshop, guidati da cinque fra gli artisti in mostra, provano a trasmettere ai giovani il senso di quelle radici, di quello stile e di quell’attitudine alla ricerca, che fanno – secondo l’impianto teorico scelto per il progetto – la sostanza di una memoria nazionale, di un’identità collettiva, di una concezione del fare e del pensare rintracciabile fra molte generazioni di artisti italiani.
Un’ipotesi, certamente, che porta con sé la sua dose di fascino ed i suoi limiti, e che ha il merito di cercare una forma possibile non solo nella fase espositiva e nell’approfondimento critico, ma anche sul piano della trasmissione del sapere. Guardando ai talenti di domani.
Protagonista del secondo laboratorio teorico-pratico – svoltosi anche stavolta presso il Parco Scientifico Tecnologico VEGA di Venezia – è Nino Longobardi, che fra il 6 e l’8 luglio ha lavorato insieme alla sua classe sul tema “La forma del pensiero”. Un impostazione “classica”, che passa per la modellazione dell’argilla e la tecnica del calco in gesso, recuperando una maniera – quella della manualità e dela sapienza scultorea tradizionale – sempre declinabile in chiave contemporanea, insieme a tutto quell’universo in progress fatto di installazioni, new media, contaminazioni, estetiche di frontiera.
“Perché proprio il gesso? Perché si parte da questi elementi per poterli superare. Come la carta per il disegnatore, la tela per il pittore. È un modo per partire”, spiega Longobardi. Che nel commentare il clima di questi tre giorni intensi, trascorsi insieme ai ragazzi, dispensa pochi consigli, non scegliendo mai di salire in cattedra e sottolineando piuttosto il valore dello scambio, del lavoro e della concretezza. La cosa più importante? È anche la più semplice: “Lasciare stare le chiacchiere. Bisogna lavorare. Solo così si capiscono le cose, i materiali… Finchè la testa e la mano, un giorno, coincidono. E allora diventi un artista. Ma non è necessario essere artisti: va bene lo stesso…”.
CODICE ITALIA ACADEMY – SCULTURA
01. Immagini dal Backstage
02. Il commento di Nino Longobardi
03. La parola agli studenti
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