Street art con ready made. Strook: vecchi mobili per nuovi murales 3d
La street art come ready made. Un po' murale, un po' scultura, un po' reperto, questo wall dell'artista belga Strook è realizzato con materiali non convenzionali
Belga, un master in Fine Arts per graphic designer frequentato al Sint-Lucas di Gand, una serie di mostre tra l’Europa e gli Stati Uniti, Stefaan De Croock aka Strook porta avanti dal 2011 una ricerca che si colloca fra astrazione e figurazione, usando i linguaggi della pittura, della street art, della scultura e del disegno. Destrutturate e sintetizzate – con continui rimandi al cubismo, dal futurismo, dall’astrattismo geometrico ma anche al mondo della grafica – le sue figure sono intersezioni armoniche di piani cromatici saturi e di linee rette, in cui emergono elementi residui del reale: occhi, teste, silhouette umane, strutture di corpi, via via ridotti a frammenti o dissolti nella sintassi dinamica delle forme pure.
L’ultimo lavoro, Elsewhere, mette insieme la ricerca scultorea, i fondamenti del suo percorso pittorico e la passione per la strada. Un murale sì, ma tridimensionale e intimamente legato alla memoria fisica del luogo. Siamo a Mechelen, in Belgio, e tutto inizia con un’operazione di ready-made: Strook raccoglie vecchie porte e ante di mobili antichi, facendone la materia prima del suo progetto. Nessuna modifica o riverniciatura, ma solo dei tagli esatti per la composizione dello schema. Colore, tipologia del legno, graffi e tracce del tempo sono l’essenza di ogni tassello, la testimonianza di ogni singola storia. Non resta, quindi, che procedere all’assemblaggio: sulla parete cieca di una palazzina in mattoni si compone un gigantesco wall, la sagoma di un volto che ha la solidità di un’installazione plastica e la forza di una combinazione pittorica: tanti singoli frammenti, giustapposti come pennellate.
“La malinconica, fragile posa della figura”, ha spiegato l’artista, “simboleggia una persona nel comfort della sua casa, là dove è veramente se stesso”.
Helga Marsala
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