ArTVision, memorie artistiche dall’area adriatica. Luigi Presicce e Oh Petroleum
Una piattaforma che include cinque web tv: ArTVision è un progetto nato per documentare mostre, spettacoli, performance legati all'area adriatica. Artribune propone una selezione di video, partendo da "Il giudizio delle ladre" di Luigi Presicce. Immagini dal Teatro romano di Lecce
Promuovere le migliori produzioni artistiche dell’area adriatica, fra Italia ed Europa, inquadrandole in un contesto internazionale e affidandole ai nuovi canali di comunicazione digitale. Con un occhio particolarmente attento al teatro, alle arti visive e alla performing art. È la sfida di ArTVision, un canale web avviato grazie ad un partenariato guidato dalla Regione Puglia, con il supporto tecnico di Apulia Film Commission e i fondi del Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico 2007-2013, Misura 3.3 “Reti di comunicazione”. Ne fanno parte il Museo Pino Pascali, la Regione Veneto, l’Accademia di Belle Arti di Venezia, il Ministero della Cultura del Montenegro, la Facoltà di Arte Drammatica di Cetinje – Montenegro, il Ministero della Cultura di Albania, l’Università delle Arti di Tirana – Albania, la Regione litoraneo-montana della Croazia, Kanal RI-Croazia.
Una serie di short film, che documentano spettacoli, mostre, progetti d’artista, è distribuita sui cinque canali tv della piattaforma web, uno per ogni area geografica: Veneto, Puglia, Montenegro, Croazia, Albania.
LUIGI PRESICCE – TEATRO KOREJA (2014)
Dopo l’anteprima bolognese del 2013, la performance “Il giudizio delle ladre”, scritta e interpretata da Lugi Presicce e Maurizio Vierucci aka Oh Petroleum!, ha trovato una forma nuova e un contesto straordinariamente suggestivo, nella cornice del Festival “Il Teatro dei Luoghi”. Fra i ruderi del Teatro romano di Lecce, con la cura di Marinilde Giannandrea e l’organizzazione dei Cantieri teatrali Koreja, l’evento è stato rimesso in scena tra il 20 e il 24 luglio 2014.
L’opera è ispirata al celebre ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni, dipinti da Giotto tra il 1303 e il 1305. Quattro episodi della vita di Cristo, riferiti ai suoi ultimi giorni, vengono riproposti in quattro atti, attraverso un susseguirsi di forme ed azioni simboliche dalla chiara potenza visiva. 33 attori in scena rievocano la presentazione di Gesù a Caifa, il bacio di Giuda, la flagellazione e infine la Pentecoste; quest’ultima, in quanto evento spirituale che supera la dimensione umana, viene affidata all’immaterialità di un video.
La metafora che fa capolino già dal titolo, e che attraversa come immagine straniante l’intera drammaturgia, è quella delle “gazze ladre”, uccelli avvezzi a organizzare misteriosi processi sommari, in cui uno dei presenti viene infine sacrificato. I temi tradizionalmente cari a Presicce, continuamente riferiti alla vita e alla morte, al potere e al giudizio morale, alla passione e la redenzione, alla magia, al misticismo e all’epifania del sacro, vengono qui concentrati in un rituale visionario, sintonizzato con le grandi narrazioni epiche della storia, del mito, della letteratura e dell’iconografia religiosa.
Helga Marsala
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