Bears & Dolls, favole indie e teatrini in stop motion
Un teatrino delle ombre, realizzato in stop motion, per una canzone allegra e malinconica. Qualche dritta dalla scena emergente dell'indie-pop australiano? Ecco una band che promette molto bene. E che ha appena lanciato un raffinato videoclip animato
Musica indie made in Australia, scintillante come una giostra di suoni pop, oscura come una favola gotica. Si chiamano Bears & Dolls, arrivano dalla città di Perth e l’immagine del gruppo è un disegno veloce a pastello, un testa d’orso con una piccola figura femminile tra le fauci. La voce eterea di Brooke Wilkie, impastata di candore e di miele, è già un manifesto della band, in accordo perfetto con il rapido statement: “Se Alice di Alice nel Paese delle Meraviglie avesse un band, suonerebbe come Bears & Dolls”.
Nell’intreccio di rock, folk, sogni, spettri, melodie e romanticherie, i sei elementi costruiscono docili racconti non convenzionali per voci, chitarre, basso, violini e batteria. Mondi evanescenti, giocati fra tenerezza ed allucinazione, luminosi quanto basta, appena malinconici. I singoli sfornati fin qui sono allegri, di un’allegria che esplode e poi devia, che rapisce ed abbandona. Con lo stupore di chi precipita dentro ad uno specchio.
Per il singolo “Scare Tactics” lanciano un videoclip raffinato che pare cucito addosso al loro progetto musicale. Lo firmano Emma Bland e Michelle Williamson, che scelgono di girare totalmente in stop motion, disegnando una specie di teatro delle ombre, dolcemente sinistro. La tecnica è quella del light-board, che sfrutta la trasparenza di una tavola luminosa, mentre silhouette e oggetti di scena sono realizzati con frammenti di lana, tessuti, carte speciali e materiali vari. Una sequenza di boschi incantati, case fantastiche, visioni circensi, acrobazie e storie d’amore. Con un piccolo finale tragico, in leggerezza.
Helga Marsala
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