Codice Italia Academy, Davide Ferrario. Frammenti da un workshop di Cinema
Maestri ed allievi. Un confronto generazionale che parte dalla tradizione per capire il contemporaneo. Durante la Biennale di Venezia i workshop del Padiglione Italia stanno coinvolgendo tanti studenti delle Accademie di Belle Arti. Per la sezione cinema e video era il regista Davide Ferrario a guidare gli allievi...
Ricordando il futuro. Titolo perfetto per un workshop collaterale al Padiglione ideato da Vincenzo Trione in Biennale: all’interno di una mostra tutta dedicata alla rilevanza della memoria e dell’identità, nei percorsi dell’arte italiana contemporanea, un workshop – diretto da Davide Ferrario – ha spostato la dimensione del futuro dentro la cornice del ricordo.
Si tratta del terzo dei laboratori tenuti da cinque artisti del padiglione (oltre a Ferrario Nino Longobardi, Giuseppe Caccavale,Andrea Aquilanti e Antonio Biasiucci), spalmati per tutta la durata della 56° Biennale d’Arte di Venezia e dedicati agli studenti delle Accademie di belle Arti d’Italia. Cinque appuntamenti teorico-pratici, che partendo dalle suggestioni di “Codice Italia” stanno provando a scandagliare alcuni aspetti del discorso sull’arte.
Dopo pittura e scultura, il focus su cinema e video arte ha coinvolto l’autore di quei tre short film sulla memoria, dedicati a Umberto Eco ed esposti proprio a Venezia da Trione: “È il passato che voleva essere futuro”, spiega Ferrario in una breve statement girato durante il workshop. “Le utopie, desideri, i sogni, riguardati col senno di poi, esattamente come oggi guardi certi quartieri degli anni ’60-’70, che allora erano avveniristici, futuristici, e che oggi sembrano pezzi di archeologia”. Cortocircuiti temporali ed intellettuali, in cui immergersi lavorando sul montaggio, sulla costruzione delle storie, sui luoghi, sul reale e sul potere dell’immaginazione.
“Uno dei miei crucci è riuscire a capire cosa passa nella testa dei ventenni. I ventenni spettatori”, ha aggiunto il regista. “Io ho molta difficoltà a fare cinema oggi, perché non riesco più a capire il pubblico: quello vecchio non c‘è più, si vede i film da un’altra parte, quello giovane ha mutato totalmente le aspettative nei confronti del cinema”. Un’esperienza utile ai ragazzi, dunque, ma anche a chi li guidava, nella possibilità di ridefinire – insieme – pratiche, sguardi, interessi, orizzonti narrativi e concettuali legati al presente e al futuro della cinematografia italiana. E dunque, anche, alla sua memoria storica.
CODICE ITALIA ACADEMY – CINEMA
01. Il commento di Davide Frrario
CODICE ITALIA ACADEMY – CINEMA
02. La parola agli studenti
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