Venezia, 72° Festival del Cinema. “Anomalisa”, animazione, genio e malinconia. Intervista a Charlie Kaufman
Un'animazione in concorso a Venezia. Storia di un uomo che perde se stesso e le sue certezze, raccontata in stop motion. Abbiamo incontrato il regista, tra i cento personaggi più influentti di Hollywood
Mecoledì 8 settembre abbiamo incontrato Charlie Kaufman, insieme a Duke Johnson, che si è occupato delle animazioni in stop motion di Anomalisa, il film con cui concorrono al Leone d’oro. Un personaggio di quella grandezza inventiva non te lo immagineresti mai mingherlino, basso e malinconico, ma sarà la legge della compensazione.
Questo sceneggiatore e regista, che è considerato tra i cento personaggi più influenti di Hollywood secondo la prestigiosa rivista Premiere, qualche anno fa aveva ritirato un Oscar con Se mi lasci ti cancello, e ci aveva deliziato negli anni con tutte le follie firmate da Spike Jonze e Michel Gondry, Essere John Malkovich, Il ladro di Orchidee, Human Nature.
Tutto frutto delle sue affascinanti speculazioni intellettuali. Quando esordì come regista con Synecdoche, fu addirittura il compianto Roger Ebert a intervenire definendolo migliore film del decennio.
Anomalisa è un’assurdità a passo uno, dove un uomo non più giovane, sposato e padre di un bambino, perde se stesso e l’amore per la vita ritrovandosi in un mare asfittico di banalità. Un film così triste che non lascia alcuna speranza nel futuro. O quasi.
Federica Polidoro
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