Quale è il senso del nudo al cinema? Silvana Pampanini contro Adriana Asti
Antesignana delle dive all’italiana, Silvana Pampanini incarnò l’ideale della bomba sexy nel cinema degli anni ’50, quando ancora Sofia Loren e Gina Lollobrigida erano semplici comparse.
Il nome di Silvana Pampanini all’epoca era famoso anche in Spagna, Francia e America Latina, ma non riuscì a sfondare negli Stati Uniti. Al suo nome sono legate alcune leggende non sempre confermate, come quella che vuole che la Malafemmena di Totò fosse lei. Nonostante la provocante bellezza e flirt attribuiti con i più grandi belli del tempo, tra cui Tyrone Power, William Holden, Orson Welles, Omar Sharif, George DeWitt, Marcos Pérez Jiménez e Fidel Castro, la Pampanini non si sposò mai e non ebbe figli. Nella sua ultima apparizione cinematografica, in cui interpretava se stessa ne Il tassinaro di Alberto Sordi, ironizzava sul suo stato perenne di signorina.
Mai amata dalla critica, aveva un carattere assai particolare. Ritirata negli anni ’60 dal cinema, si è dedicata alla radio, alla tv e alla fine ha anche scritto la sua autobiografia. Negli anni ha sempre fatto sentire la sua voce e le sue polemiche hanno accompagnato le pagine di costume del Paese fino alla fine. In questo video che abbiamo scelto per ricordarla (si tratta della trasmissione Match, 1977, condotta da Alberto Arbasino) la vediamo, per esempio, nelle vesti aggressive dell’accusatrice, contro l’antidiva Adriana Asti. Le due, quasi coetanee, hanno seguito strade opposte: alle allusioni erotiche della Pampanini si contrappone il linguaggio corporeo ed esplicito della Asti. Ai déshabillé della prima, il corpo nudo della seconda, quest’ultima disinvolta musa di Luchino Visconti, Luis Bunuel, Tinto Brass e persino di Francesco Vezzoli, proprio nel remake di Caligola. Intanto, guardate qua che caratterino felino la nostra “bellezza in bicicletta”.
Ciao Silvana.
– Federica Polidoro
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