L’esperienza del mare, un progetto di Anna Raimondo
Durante la residenza Here is elsewhere a cura di Marco Trulli, Anna Raimondo ha cercato il mare dove non c’è, per esplorarne il potere nell’immaginario collettivo. Ecco il video della sua esplorazione.
Come un mare fuor d’acqua è un progetto di Anna Raimondo, realizzato in collaborazione con Fatima Bianchi, che si focalizza sul ruolo simbolico ed esperienziale del mare nell’immaginario collettivo. Questo percorso nasce da uno spostamento di senso, da una decontestualizzazione radicale: la ricerca del mare laddove non c’è.
La prima tappa di questa ricerca, che nelle intenzioni dovrebbe seguire un percorso euro-mediterraneo, è stata realizzata a Milano nell’ambito di Mediterranea 17. Young Artists Biennial con la collaborazione di Mare Culturale Urbano, realtà che opera nel contesto periferico di San Siro e che proprio sulla costruzione di un’utopia urbana (il mare a Milano) ha fondato la propria missione.
Il progetto di Anna Raimondo indaga il mare come esperienza, memoria, desiderio e colore, come suono e, attraverso questa evocazione, compie una delicata speleologia nell’immaginario di una comunità.
La Raimondo ricerca nei cittadini di Milano che incontra l’idea del mare, la prossimità nei luoghi in cui la sua presenza si allontana, si idealizza, diventa rarefatta. Il mare come stato della mente diventa un percorso a ritroso nelle memorie e nelle sensazioni, nei ricordi d’infanzia e nel presente delle persone intervistate, dai vissuti e dalle radici culturali molto diverse tra di loro. La prossimità del mare nelle città ad esso lontane, diventa una indagine sul desiderio e la nostalgia di un altrove, sulla sua presenza latente negli spazi del quotidiano.
LA FANTASIA ESOTICA DEL MARE
Le voci registrate da Anna Raimondo dirigono le immagini riprese da Fatima Bianchi alla ricerca di porzioni di mare nella dimensione urbana. Così, gli elementi marini diventano sineddoche, porzioni di uno spazio vasto intrappolato, trasformato e ridotto nelle pieghe della città.
Cartoline, souvenir e murales evidenziano questa fantasia esotica del mare, sono testimoni acquatici di un’assenza magnetica, di un desiderio che si rintraccia nello spazio urbano e che diventa proiezione immaginaria e sospensione del panorama ordinario.
Il video restituisce quindi una polifonia di suoni, colori e voci che, tessuti insieme, evocano il mare dell’infanzia, la casa delle vacanze e un sentimento acquoso misto di serenità e irrequietezza per chiudersi, ricordando in qualche modo Voir la mer di Sophie Calle, con il suono del mare inventato da chi non l’ha mai visto.
Le questioni geopolitiche ritornano così in maniera indiretta, provocando una sfumatura di inquietudine che richiama la pericolosità del mare per i migranti che lo traversano ogni giorno per arrivare in Italia e in Grecia.
Come un mare fuor d’acqua è una suggestiva immersione nell’immaginario del mare che ci conduce a riflettere sulla forza di suggestione che l’esperienza di questo spazio vasto possiede su ogni individuo, sul nostro rapporto con questo orizzonte a livello personale e collettivo, intimo e geopolitico.
– Marco Trulli
Come un mare fuor d’acqua di Anna Raimondo
con la collaborazione di Fatima Bianchi.
Progetto realizzato nell’ambito di Here is elsewhere,
residenza curata da Marco Trulli (La ville ouverte)
per Mediterranea 17. Young Artists Biennial.
Il progetto è stato realizzato con il sostegno di Bjcem e
del Programma Europa Creativa dell’unione Europea.
con le voci e le suggestioni di:
Farid Bayan, Behzad Bani, Lidia Casti, Gabriella Cominotti,
Maddalena Fragnito, Sergio Galasso, Giusy Palumbo,
Francesco Neri, Mara Segalini, Donato Trevisan, Dario,
Fatima, Federico, Flora, Lorenzo, Nwal, Nicolas,
Sadino, Sahar, Shadia
Grazie a: Mare Culturale Urbano, Careof, Bluemarine,
O’ Surdat’ Nnamurat’, Il giro del giro,
Mamme del Mondo, Giusy Palumbo.
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