Ars Electronica: una carrellata video sui premi dell’edizione 2016
Una galassia di minuscole figure in costante metamorfosi, proiettate in una dimensione senza confini: è l'opera video del francese Boris Labbé premiata a Linz durante il festival Ars Electronica. Ma ci sono anche premi per i giovanissimi e riconoscimenti per carriere visionarie.
UN POEMA VISIVO DIGITALE
“Rhizome è un’opera d’arte molto complessa e completa, che mescola tecniche complementari in un poema visivo alla maniera di una pittura post-digitale.” È questa la motivazione espressa dalla giuria di Ars Electronica Festival 2016 nel premiare con la Golden Nica, nella sezione Computer Animation-Film-VFX, il film d’animazione del francese Boris Labbé. Il titolo dell’opera, Rhizome, è metaforicamente riferito a certe radici vegetali che si originano in un punto per poi diramarsi in molteplici direzioni. D’altro canto, il nome non può che fare esplicito richiamo al pensiero “rizomatoso” formulato dal filosofo Gilles Deleuze nel concepire il senso dell’esistenza come un’inesauribile pluralità di significati, rimandi e connessioni.
In effetti, il film di Labbé, che nella versione integrale dura oltre 11 minuti, mostra una proliferazione di piccole o microscopiche forme in incessante metamorfosi all’interno di uno spazio virtualmente infinito, con implicito riferimento al cosiddetto “peering” delle reti informatiche. Questo tema della proliferazione ossessiva è tra l’altro ricorrente nella produzione video di Labbé; basti guardare, ad esempio, la stupefacente animazione di Danse Macabre, di cui possiamo mostrarvi la versione integrale.
ARTE UNDER 19
Tra le altre sezioni in concorso per la Golden Nica, quella etichettata u19-Create Your World e dedicata alle giovani promesse del mondo digitale, ha assegnato il premio a The Decision, un videogioco ideato e sviluppato dal diciassettenne austriaco Jonas Bodingbauer. Con pieno merito e con notevoli applausi al momento della consegna. The Decision consiste in una sfida tra due competitor: uno è un malato di cancro, l’altro è il suo rivale, il cancro. Ovviamente, nel corso del gioco ognuno dei due giocatori, con delle mosse valutate al momento, tende a prevalere sull’altro, giacché entrambi si giocano la vita. La scaltra invenzione del giovane Jonas Bodingbauer vuole essere una critica radicale alle regole ciniche e al perverso funzionamento di certi videogiochi in circolazione. Una critica che di fatto può essere trasferita anche in altri campi della vita.
CURATORI VISIONARI
Come ogni anno, anche questa edizione ha trovato il suo eroe visionario, un pioniere dell’arte elettronica a cui assegnare la statuetta della Vittoria Alata. Visionary Pioneer of Media Art per il 2016 è una donna, Jasia Reichardt, polacca d’origine, inglese d’adozione. Oltre ad essere una critica d’arte e aver svolto sul campo varie attività, il suo nome è indelebilmente legato a una mostra del 1968 intitolata Cybernetic Serendipity, oggi mitica, che includeva artisti, scienziati e compositori, con focus su computer, macchine e algoritmi. Si tenne all’Institute of Contemporary Art di Londra, e poi alla Corcoran Gallery of Art di Washington e all’Exploratorium di San Francisco.
– Franco Veremondi
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