Incanto Norvegia: il filmmaker Alejandro Villanueva racconta l’architettura di Snøhetta
Un video racconta la relazione tra il celebre padiglione norvegese, opera dello studio di architettura Snøhetta, e l'incredibile contesto naturalistico in cui è inserito. Impiegando con efficacia la tecnica del time-lapse.
“Tutti i nostri lavori, compresi quelli di grafica, si fondano sull’idea che le persone sono creature sociali che interagiscono tra loro grazie a ciò che noi architetti produciamo. Ci interessa promuovere l’interazione tra diversi gruppi di persone.” Queste le parole con cui l’architetto Craig Dykers aveva spiegato il metodo di lavoro dello studio Snøhetta – di cui è cofondatore – in un’intervista concessa ad Artribune durante il suo programma di residenza all’American Academy di Roma, poco meno di due anni fa.
Con sedi a Oslo e New York e importanti commesse negli Stati Uniti – come l’estensione del museo SFMOMA e il National September 11 Memorial Museum – Snøhetta lega ancora fortemente il proprio nome a un celebre intervento in Norvegia. Ultimato 5 anni fa a Hjerkinn, ai margini del Dovrefjell National Park, il padiglione della Wild Reindeer Foundation viene utilizzato come punto di osservazione. Un edificio unico, capace di favorire il legame tra i visitatori e il paesaggio e, certamente, anche tra le persone che casualmente si trovano ad occuparlo.
Questa architettura continua a sorprendere, oggi come nel 2011, per la capacità di rivelare, all’interno di volume rigoroso in acciaio e vetro, un nucleo avvolgente, scultoreo, ligneo, sul quale sembrano aver agito proprio le forze della natura. Le stesse che hanno campo libero all’esterno. Il fotografo e filmmaker Alejandro Villanueva non si è sottratto a questa intensità e ha deciso di narrarla in un nuovo lavoro. Attraverso un’esperienza durata 5 giorni che ha descritto come “intensa, mistica, frustrante e a tratti paurosa” , ha raccolto il materiale poi confluito in Snøhetta Viewpoint 4K . In due minuti – la versione completa è costituita da oltre 10.000 fotogrammi – e impiegando la tecnica del time-lapse, ha provato a condensare l’assoluta magia del luogo, mostrando il ruolo della luce naturale, nelle diverse ore del giorno e per effetto dei frequenti cambiamenti del meteo. E catturando anche alcune presenze d’eccezione…
– Valentina Silvestrini
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