Il ritorno dell’opera d’arte totale: il Kinoglaz di Roberto Paci Dalò
È in corso fino al prossimo 25 marzo presso la Galleria Marcolini di Forlì un'ampia personale di Roberto Paci Dalò. Una mostra che è una summa del suo lavoro e un esempio efficace del suo modus operandi
Roberto Paci Dalò (Rimini, 1962) ha da poco inaugurato la sua mostra personale Kinoglaz alla Galleria Marcolini di Forlì, la prima di ampio respiro in Romagna. Il progetto, che fonde disegno, scultura, video e suono, ben rappresenta la natura poliedrica dell’artista, che da sempre porta avanti una sperimentazione a tutto campo nelle arti visive, nel cinema e nella musica. Un approccio che si riconferma anche in questa occasione, mettendoci di fronte a una sorta di opera “totale”, intimamente legata al luogo che la ospita. Attraverso luce, proiezione e suono gli spazi della galleria sono collegati tra loro per creare un unico ambiente immersivo anche attraverso interventi site-specific. Il titolo, Kinoglaz (cineocchio) è un esplicito omaggio al rivoluzionario cineverità di Dziga Vertov: “Il Kinoglaz, ciò che l’occhio non riesce a vedere, il microscopio e il telescopio del tempo, il negativo del tempo, la possibilità di vedere senza confini né distanze, la vita colta sul fatto” (1924).
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