Deposizione, la performance sacrificale di Gianni Colosimo

Deposizione è una performance che mette in scena un rito sacrificale. Gianni Colosimo (Crotone, 1953, vive a Torino), riprendendo il carattere rituale delle sue opere giovanili degli anni Settanta, elabora una cerimonia misteriosa in cui l’artista stesso si fa agnello sacrificale di una messa in scena che simboleggia – unendole – nascita, morte e rinascita. Il video documenta questa azione realizzata il 29 ottobre 2016 durante il finissage della mostra Uneasiness – Elegia del silenzio e del buio, allestita presso la galleria Riccardo Costantini Contemporary di Torino. L’artista ha concepito questa performance per realizzare dal vivo delle nuove opere: Opera suicida, Ready-made incontinente e Gettare la maschera sono tre lavori che integrano il corpus precedentemente realizzato per la mostra. L’intero progetto espositivo è il frutto di una lunga ricerca iniziata da Colosimo circa dieci anni fa e segna l’inizio di una nuova fase del suo percorso: “le opere in mostra, con arroganza, straordinaria pigrizia e con la loro determinazione a non voler operare (Ne travaillez jamais, diceva Debord), cercano di affrancarsi da un sistema produttivo diventato industriale: l’industria del grande lusso e l’industria del lavaggio del denaro sporco. Gli artisti contemporanei spesso sono dei designer, hanno smarrito la loro ‘superba’ vocazione esistenziale, sono prigionieri di loro stessi. Gli artisti e l’arte contemporanea hanno perso la moralità e non sanno più cosa sia la sacralità“.
Oltre a Colosimo, la performance ha per protagonisti gli abituali collaboratori dell’artista torinese: Pietro Casella, Franco Lattarulo, Fabrizio Nicastro della compagnia teatrale Senso Doppio ai quali si è aggiunto Dario Grappeggia. Riprese, montaggio e colonna sonora sono a cura di Walter Magri.

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