Se a molti il nome di David Firth (Doncaster, UK, 1983) dirà poco, per tanti frequentatori del web rimanda invece subito a Salad fingers, un’inquietante serie animata che ha raccolto così tante visualizzazioni su Youtube da diventare in poco tempo un vero e proprio cult. Da quel momento in poi la carriera del giovane animatore inglese è stata costellata di bizzarri e grotteschi cartoni animati, circa un centinaio, utilizzati anche per videoclip musicali e spot televisivi (tra cui un’importante collaborazione con la BBC).
Dopo un lungo silenzio, interrotto sporadicamente da qualche breve video, il disturbante e cupo immaginario di Firth è tornato a far parlare di sé sotto le sembianze di un cortometraggio tanto lugubre quanto lucido e lungimirante. Presentato dalla Brainfeeder, l’etichetta discografica di Flying Lotus (già amico e collaboratore di Firth in diverse occasioni), Cream narra di una miracolosa crema messa a punto da uno scienziato filantropo, il Dr. Bellifer, il cui unico obiettivo è quello di porre un rimedio concreto a tutti i problemi che affliggono l’uomo e la Terra. La nobile causa del ricercatore verrà però contrastata da poteri alti che proprio sulle tragedie della razza umana costruiscono il loro impero.
Oltre che per la particolare tecnica di animazione e per la potenza visiva delle immagini che lo compongono, Cream si fa notare per la sua intensità a livello di contenuto. Si tratta infatti di un lavoro amaro e intelligente, che spinge lo spettatore a riflettere sul ruolo dei mass media e sulle operazioni di distorsione della realtà che hanno spesso portato avanti, riuscendo perfino a cambiare le sorti dell’umanità.
– Valerio Veneruso
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