Il grande Nam June Paik, pioniere della videoarte, raccontato da suo nipote
Un grande artista raccontato da chi lo conosceva molto bene. Il nipote di Paik tratteggia la figura di uno zio eccentrico e creativo, che lo incitava a guardare la tv e distruggeva il pianoforte di famiglia durante le sue performance
Le sue opere hanno avuto una grande influenza sulle nuove generazioni di artisti grazie al loro carattere visionario e sperimentale. Il suo approccio al tema dell’errore e la sua capacità di raccontare il mondo globalizzato dall’avvento della televisione e delle tecnologie digitali lo hanno reso un modello fondamentale per qualsiasi artista interessato ai nuovi media. Parliamo del coreano Nam June Paik (1932 – 2006), una figura fondamentale per la storia della videoarte, della performance e delle pratiche intermediali.
In questo video, prodotto dalla Tate di Londra in occasione della grande personale organizzata nel 2014, l’artista viene raccontato, oltre che da una curatrice del museo, anche da un ospite speciale, il nipote Ken Hakuta. Ne viene fuori un insolito ritratto intimo, che tratteggia la figura di uno zio eccentrico e divertente, capace di trasmettere al nipote (che oggi di mestiere fa l’inventore) una lezione fondamentale: mantenere la mente sempre flessibile e aperta a tutte le possibilità.
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