Turn On My Light, la Biennale di Venezia vista dai rifugiati
Un video realizzato dal collettivo ZaLab alla Biennale di Venezia, nel contesto del progetto Green Light di Olafur Eliasson. Quattro diversi punti di vista sull'arte in relazione ai luoghi
Avevamo già incontrato qualche settimana fa i ragazzi di ZaLab, collettivo tutto italiano impegnato nel video partecipativo. Ne riparliamo oggi, per un video che documenta la loro attività all’interno di Green Light, il progetto di Olafur Eliasson presentato alla 57ma Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia in collaborazione con la TBA21 di Vienna.
Invitato dalla galleria austriaca, il collettivo ha condotto un workshop con un gruppo di richiedenti asilo. L’obiettivo era quello di produrre un cortometraggio coinvolgendo quattro autori: Dickson, Zubaida, Akam e Lamin. Armati di telecamera, e in totale autonomia, i ragazzi sono stati invitati a visitare l’Esposizione, con il compito di scegliere un’opera che li coinvolgesse in modo particolare, fra quelle esposte nei vari padiglioni.
A partire dall’opera di riferimento, a ogni partecipante è stato infine chiesto di trasportarla all’interno della città di Venezia o nella città in cui venivano ospitati in quel momento, costruendo una storia che ponesse in relazione l’elemento artistico e il luogo.
Condotto dai registi Michele Aiello e Davide Crudetti, con il contributo di Andrea Segre e Tomi Mellina Bares, il cortometraggio è composto da tre episodi – diversi per stile e contenuto – nei quali ogni autore è impegnato nella propria missione cinematografica.
– Alex Urso
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