Acqua Alta: la Venezia surreale del collettivo Oddviz
Un collettivo di artisti immagina una Venezia che sta per inabissarsi. Disseminata di pozzi e fontanelle. Una riflessione sulle criticità della città lagunare realizzata usando la tecnica della fotogrammetria
Utilizzata solitamente per i rilievi in ambito topografico, cartografico e architettonico, la fotogrammetria è una tecnica che grazie alla spettacolare resa della realtà che può offrire riesce a farsi spazio anche nelle arti visive. Ne è un esempio il collettivo di nazionalità turca Oddviz, che si avvale di questo strumento per ricreare città e scenari fantastici attingendo alle reali criticità dei contesti presi in analisi.
Attraverso la produzione di accattivanti video tridimensionali, situazioni di degrado e stati di emergenza vengono cristallizzati per restituire allo spettatore un quadro limpido della drammatica condizione nella quale versano determinati ambienti. Il loro ultimo progetto si chiama Inventory e si palesa come una raccolta visiva di problematiche così urgenti e visibili da delineare la morfologia stessa delle città. Il video Acqua Alta, ad esempio, descriveVenezia come un’isola dalle sembianze di pesce (come ricorda Tiziano Scarpa in un celebre saggio uscito nel 2000), abitata esclusivamente da pozzi e fontanelle, nell’atto di sprofondare nell’acqua che la circonda. Realizzato scattando più di 15mila fotografie a 150 fontane e pozzi antichi, il video riesce, in maniera realistica e solenne, a porre l’attenzione sul destino incerto che attende una città così fragile come Venezia.
– Valerio Veneruso
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