Faceless_Voiceless, una performance audiovisiva di Klaus Obermaier
L'artista austriaco stupisce ancora una volta con una performance audiovisiva che coniuga immagini, musica e danza. Raccontando il corpo umano e le sue mille mutazioni possibili
Lo scorso novembre il Warwick Arts Centre di Coventry, nel Regno Unito, ha ospitato per due giorni un festival incentrato esclusivamente sull’interazione in tempo reale: il Random String Festival. Prodotto da Ludic Rooms, organizzazione specializzata in approcci artistici postdigitali, l’evento ha previsto workshop, seminari e soprattutto esibizioni interattive di artisti che hanno fatto del rapporto uomo/macchina l’elemento principale della propria ricerca. Uno su tutti il poliedrico artista austriaco Klaus Obermaier, che con il suo Faceless_Voiceless ha presentato una performance audiovisiva incentrata sul movimento del corpo le sue relative conseguenze. Realizzato in collaborazione con Barbara Vuzem, lo spettacolo fa parte di una serie di lavori caratterizzata da un’esplorazione costante dei diversi tipi di linguaggio che hanno come fulcro il corpo umano, inteso sia come interfaccia ideale tra reale e virtuale che come strumento dinamico capace di assumere sempre forme nuove e inattese. Suoni e gestualità mettono così in scena uno spettacolo dove luci e proiezioni creano un dialogo reciproco con i performer, accompagnato dalla percezione di atmosfere stranianti e alla visualizzazione di immagini inedite.
– Valerio Veneruso
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati