Street art dentro la prigione. Il progetto di Pejac in Spagna

Tre interventi murali poetici all'interno della più antica prigione spagnola ancora in uso. Li ha realizzati lo street artist Pejac, lavorando per dieci giorni nel penitenziario con l'aiuto dei detenuti

L’artista spagnolo Pejac, famoso per i suoi sorprendenti interventi di arte pubblica, si è trasferito per dieci giorni nella prigione El Dueso, il più antico istituto penitenziario del Paese, per realizzare una serie di opere site-specific intitolate Gold Mine. Servendosi dell’aiuto dei detenuti, e prendendo spunto dalle tematiche che la location suggerisce – colpa, costrizione, redenzione, desiderio di libertà – l’artista ha realizzato degli interventi pittorici in diverse parti dell’edificio. Un albero composto da tanti piccoli segni come quelli che si usano per contare i giorni che passano, un trompe l’oeil dorato sul tabellone del canestro da basket e un uccello immaginario capace di volare oltre le pareti. “Le opere diventano inaccessibili a tutto il loro ambiente abituale fatto di collezionisti, galleristi e pubblico in generale”, spiega Pejac, “nonostante tutte le risorse o i contatti che puoi avere, qui sei in svantaggio rispetto ai detenuti”.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più