Vincent van Gogh e il mito del genio torturato
La Tate di Londra collabora con Mind, un'associazione che supporta le persone con problemi di salute mentale, per produrre un video che parla di Vincent van Gogh. Sfidando il pregiudizio romantico che lega la sua arte unicamente alla sofferenza
Per molto tempo la figura artistica di Vincent van Gogh (1853 – 1890) è stata associata prevalentemente al tema della malattia mentale e, seguendo uno stereotipo romantico, la sua genialità ritenuta quasi una conseguenza diretta dei problemi di salute che lo afflissero durante tutta la sua esistenza. Questo video, prodotto dalla Tate di Londra, appoggiandosi a una serie di studi e documenti, mette in discussione l’idea che i problemi mentali possano definire l’identità di una persona, e che un artista debba trarre linfa vitale per le sue opere dal dolore, dalla malattia e dalla sofferenza. Mettendo in evidenza come, al contrario, per il maestro olandese la pittura fosse un modo per distrarsi dalla malattia ed esprimersi a pieno, nonostante tutto. Il video è stato prodotto e diffuso in collaborazione con Mind, un’associazione senza scopo di lucro che supporta le persone con problemi di salute mentale.
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