Felix Colgrave per Patreon: un’originale campagna di crowdfunding
Felix Colgrave, giovane animatore australiano, lancia un appello che riaccende il dibattito su una questione estremamente attuale: il sostentamento degli artisti
Il giovane animatore australiano Felix Colgrave (Tasmania, 1993) è da poco tornato su Youtube con un nuovo video. L’animazione, che vede la partecipazione sia della compagna Zoe (trucco e costumi) che dell’ultimo arrivato in casa Colgrave, si differenzia dalle precedenti creazioni perché è stata concepita per promuovere la sua recente collaborazione con la piattaforma di crowdfunding Patreon. Nata nel 2013 dall’incontro tra il musicista statunitense Jack Conte e lo sviluppatore Sam Yam, Patreon approda in rete con l’obbiettivo di supportare artisti e creatori tramite donazioni periodiche che i rispettivi fan (denominati “patrons”, cioè “benefattori”) possono fare.
Attraverso un’animazione ironica e dinamica, che fa esplicito riferimento allo stile adottato da Terry Gilliam per i progetti firmati Monty Python, Colgrave si rivela al pubblico spiegando la propria professione e quanto sia difficile, al giorno d’oggi, riuscire a sopravvivere lavorando come freelance. Data la precarietà della sua condizione (e, ahinoi, anche di quella di moltissimi altri creativi) l’animatore è spesso costretto a firmare contratti occasionali, che il più delle volte non prevedono un compenso adeguato e che lo vincolano alla produzione di pubblicità e altri contenuti estranei al suo approccio. La forte volontà di realizzare qualcosa di completamente autonomo e affine alle proprie corde, come nel caso del sorprendente Double King, ha dunque portato l’autore ad affidarsi alla società sopracitata promettendo, a ogni benefattore, tutta una serie di piccole chicche da custodire gelosamente. Tra ringraziamenti personalizzati nei titoli di coda, tutorial, illustrazioni e brani musicali scaricabili, sembrano davvero molti i buoni motivi per sostenere un fenomeno come Felix Colgrave nella produzione libera dei suoi capolavori.
– Valerio Veneruso
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