Reagente. Il video di Stefano Cagol per la Fondazione Rossini
La fondazione brianzola ha commissionato a Stefano Cagol un'opera inedita. Il video, realizzato durante il lockdown, prende spunto dalle vicende umane del collezionista Alberto Rossini, fondatore dell'istituzione
La Fondazione Pietro e Alberto Rossini presenta online sul proprio sito una nuova opera di Stefano Cagol (Trento, 1969). Il video, realizzato per l’occasione, è stato prodotto nel periodo di lockdown, trascorso dall’artista in clausura in mezzo alle Alpi trentine. Reagente – questo il titolo – prende le mosse dall’ascolto di un documento audio in cui Alberto Rossini narra la sua vicenda di collezionista. In questo racconto, Cagol ha individuato in numero ricorrente: nato il 19 febbraio, a 19 anni iniziò la sua collezione; e diciannovenne lo lasciò il suo secondogenito Pietro, al quale decise di intitolare la Fondazione. Nella tavola degli elementi, il 19 indica un metallo alcalino, il kalium (potassio), un metallo lucido argenteo, talmente morbido che può essere tagliato con il coltello. Questo elemento provoca una fiamma viola e una forte reazione al contatto con l’acqua. Fuoco e acqua: due elementi opposti, apparentemente inconciliabili, quali la vita e la morte: il video gioca su questo contatto tra opposti, questa dimensione alchemica che si relaziona con le parole, il vissuto, il racconto dell’uomo e del collezionista.
“Innescare reazioni, indurre alla riflessione è un privilegio dell’arte, e Alberto sapeva essere reattivo a questi impulsi. La chimica può essere un’efficace metafora per raccontare il rapporto con l’arte, ma anche gli eventi di una vita nella concatenazione tra cause ed effetti, tra DNA, destino e capacità di cogliere quanto ci circonda”, ha commentato l’artista.
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