La fotografia di Francesca Woodman raccontata da Chris Kraus
La scrittrice e filmmaker femminista Chris Kraus si immerge nell'opera di un'artista dell'immagine scomparsa prematuramente. Stiamo parlando di Francesca Woodman, il cui corpus fotografico non smette di affascinare e ispirare
“Amava le stampe alla gelatina, le eposizioni lunghe e i cimiteri. Le battute di spirito, i vestiti vintage, gli angeli e le ragazze fantasma”. Così la scrittrice e filmmaker americana Chris Kraus (1955) racconta la figura di Francesca Woodman (1958 – 1981), talento straordinario della fotografia, morta suicida a soli 22 anni nel 1981. In questo suggestivo video, prodotto e pubblicato dal Louisiana Museum of Modern Art di Copenhagen, Kraus si immerge nell’universo visivo della Woodman partendo dalla descrizione di due fotografie senza titolo; due rare immagini a colori all’interno di un corpus di opere quasi interamente in bianco e nero. “A quel tempo, si era fotografata già migliaia di volte. Non era narcisismo, o curiosità, o fascinazione, anche se talvolta poteva esserlo”, spiega la Krauss, “la prima cosa che una fotografa deve capire è come far parlare un’immagine. E Francesca Woodman lo capì bene quando era ancora molto giovane”.
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