La Pangea sonora degli Addict Ameba. In anteprima il videoclip Souvlaki

Il video di animazione del primo singolo, diretto dall’artista Simone Brillarelli, anticipa l’uscita dell’album d’esordio degli Addict Ameba. Un filmato che rappresenta in pieno la filosofia della band: unire i diversi continenti con un sound multietnico

Si oppongono alla deriva dei continenti, riavvicinandoli con il loro sound multietnico. Loro sono gli Addict Ameba, collettivo di dieci musicisti con base a Milano, provenienti dalle più disparate esperienze (afro, latin, psych, jazz) e nazionalità. Souvlaki è il primo videoclip ufficiale del singolo che anticipa l’uscita dell’album, prevista per il prossimo 10 luglio. Panamor, l’ep d’esordio per Black Sweat Records, è un neologismo che testimonia l’unione profonda tra esseri viventi in un mondo sempre più diviso. Il loro obiettivo a lungo termine? Creare una Pangea sonora.
Gli Addict Ameba sono un gruppo eterogeneo, ognuno con le sue peculiarità, ognuno con il suo strumento e il suo bagaglio culturale. Il loro sound però risulta compatto e solido, come se fossero un’unica entità”, racconta ad Artribune Simone Brillarelli, il graphic designer che ha diretto il video d’animazione Souvlaki, anche autore con lo studio Almagreal dell’identità visiva del progetto Mercato Centrale di Firenze e Roma. “Durante il lockdown ho avuto l’idea di chiedergli di suonare singolarmente, ognuno nei propri spazi, e riprendersi. Da ognuno di questi video, tramite la tecnica del roto scopio interpolato, ho isolato quattro layer che semplificassero l’immagine del musicista. A questo punto è stato naturale cercare di mostrare i singoli componenti mentre sono all’opera ma anche mixarli insieme in nuove forme fino a diventare un’unica grande massa formata da tutta la band, un’unità erratica sonora”. L’effetto è quello di pennellate di colore che muovendosi si fondono in una sola entità, fatta di suoni e immagini. “Tutte le texture e i testi sono dipinti a mano sul video – frame per frame – giocano, cancellano e si aggiungono alle forme organiche e liquide che ricordano i flutti del nostro mar Mediterraneo: un’orgia di colori, profumi e sapori come i souvlaki greci”.

– Claudia Giraud

https://blacksweat.bandcamp.com/album/panamor

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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