La rappresentazione dei gatti nell’arte medievale. Un video-saggio
Cosa influenzava la raffigurazione dei gatti nell'arte medievale? Perché i felini avevano spesso sembianze mostruose o deformi? Il video-saggio del magazine Cheddar lo spiega, con l'aiuto di un professore dell'università di Liverpool
L’arte medievale appare agli occhi contemporanei come un luogo pieno di strane apparizioni, disegni misteriosi e figure deformi. La grande importanza accordata al valore simbolico delle immagini, oltre alle profonde implicazioni religiose e morali che la rappresentazione del mondo portava con sé, rendono l’interpretazione delle raffigurazioni di questo periodo storico particolarmente difficile.
In un interessante video-saggio pubblicato dal magazine Cheddar, la questione che viene affrontata è, nello specifico, quella della rappresentazione dei gatti all’intero di miniature, disegni e dipinti medievali. La speaker Ali Larkin, con l’aiuto di Damien Kempf, professore di arte medievale all’Università di Liverpool, spiega con efficacia i motivi – perlopiù di natura religiosa – per cui i felini assumevano spesso forme mostruose, deformi oppure mescolate con le sembianze umane.
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