Selfish. Un corto animato racconta l’inquinamento degli oceani
La quantità di rifiuti che riversiamo quotidianamente in mare è in continua crescita. La conseguenza più immediata è a carico della fauna acquatica, ma il contraccolpo arriva anche nei nostri corpi. L'animazione di PoChien Chen vuole sensibilizzare l'opinione pubblica su questi temi
Un cortometraggio ironico con un messaggio importante. In Selfish, che nel titolo gioca con le parole “selfish” (egoista) e “fish” (pesce), l’animatore taiwanese PoChien Chen affronta il tema dell’inquinamento degli oceani, una minaccia gravissima per la fauna acquatica in tutto il mondo. In un ristorante di sushi infatti, mentre gli umani consumano deliziose portate di pesce, a tre avventori marini viene servito un pasto a base di plastica, accuratamente assemblato da un muscoloso chef.
LA PLASTICA UCCIDE GLI OCEANI
“Sarebbe necessario che tutti vedano con i propri occhi l’inquinamento che c’è nell’oceano, ma non è possibile; però le persone adorano guardare i film e i film sono un modo molto efficace per raccontare i problemi e sensibilizzare le persone”, ha commentato l’autore, “il nostro pianeta sta soffrendo per i rifiuti che abbiamo prodotto; tanti animali ingeriscono pezzi di plastica; il ‘garbage patch’ di immondizia nell’Oceano Pacifico, che può contenere metalli pesanti e componenti chimici, è già tre volte più grande della Francia. Inoltre, la ricerca ha trovato microplastiche anche nel pesce che mangiamo, nel corpo umano e nelle feci. Nessuno lo vuole, ma le nostre azioni possono fare la differenza”.
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