Goldwatch. Il video della mostra di Velasco a Milano
Un ciclo di dipinti e disegni realizzato in gran parte in isolamento, e ispirato al tema della memoria. Francesca Francone Maitreya ha intervistato Velasco Vitali, protagonista di una mostra personale negli spazi di Assab One a Milano
Velasco Vitali (Bellano, 25 agosto 1960) torna alle origini e allestisce a Milano la mostra Goldwatch, un percorso pittorico che immerge lo spettatore in un tripudio di colori, costruendo una sorta di giardino segreto. Le opere si fondono e creano uno spazio magico che fa sembrare il lavoro quasi un progetto site-specific per il nuovo Studio 3 di Assab One.
Il titolo della mostra è preso in prestito da una scena del film Pulp Fiction: è l’orologio d’oro regalato da Christopher Walken al piccolo Bruce Willis come eredità di suo padre. Un simbolo della memoria, che ci viene consegnato ma che ci siamo destinati a restituire per estendere il nostro sguardo sul futuro.
Le opere sono 24, come le ore del giorno, ripetute in 3 capitoli: i colloqui, 24 piccole tele dipinte in diretta Instagram in compagnia di amici sparsi per il mondo; il silenzio, 24 disegni che simboleggiano la riflessione concettuale nella pittura e l’isolamento; le meditazioni, 24 tele grandi che, come con una lente di ingrandimento, rendono ancora più inebriante la forza della natura, che continua imperterrita il suo corso, nonostante tutto. L’impalpabilità della misura spazio-tempo riporta Velasco al fondo oro bizantino, forte e travolgente così come i suoi dipinti, un ritorno alla copia dal vero che diventa un time-lapse continuo.
– Francesca Francone Maitreya
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