Dentro all’ M+ di Herzog & de Meuron. Il video del nuovo museo di Hong Kong

Annunciata per la fine del 2021 l'apertura del nuovo museo progettato dallo studio svizzero. Situato nel distretto di West Kowloon a Hong Kong e affacciato sul lungomare di Victoria Harbour, M+ sarà il primo museo di cultura visiva contemporanea di respiro globale dell'intera Asia

Ha sicuramente il potenziale per diventare il principale museo di cultura visiva in Asia”. Non ricorre a mezze misure l’architetto svizzero Jacques Herzog per definire l’M+, il museo che si candida a diventare il principale attrattore del West Kowloon Cultural District di Hong Kong. La costruzione dell’opera, progettata da Herzog & de Meuronlo studio nel 2013 si impose su un’eccezionale rosa di concorrenti -, è stata finalmente completata. In questi giorni, dopo vari slittamenti, è stata annunciato che il nuovo museo verrà aperto al pubblico entro il 2021. Proponendo un focus su arti visive, moving images, design e architettura del XX e XXI secolo che non ha precedenti nel panorama culturale di Hong Kong, M+ “esprime al meglio dove dovremmo andare nella cultura mondiale”, prosegue Herzog, introducendo così la peculiare mission dell’istituzione che punta a diventare un soggetto attento ai temi della diversità, dell’uguaglianza e dell’accesso alle arti, in un’ottica sia locale, che globale. Obiettivi non secondari, anzi quanto mai ambiziosi soprattutto considerando quanto profondamente sia mutato il contesto sociale e politico di Hong Kong negli ultimi anni.

IL PROGETTO ARCHITETTONICO DELL’M+

Progettato con i partner locali di TFP Farrells e con Arup come consulente ingegneristico, M+ si compone di due volumi distinti: un ampio podio, che rappresenta la “componente orizzontale”, e una torre “snella” e slanciata, evocativa di quella “verticalità” che contraddistingue il paesaggio architettonico di Hong Kong, scandito proprio in quest’area da grattacieli in acciaio e vetro anche di recente edificazione. Dei 65.000 metri quadrati a disposizione, 17.000 sono riservati alla funzione espositiva, declinata all’interno di 33 gallerie. Non solo museo, M+ metterà a disposizione della comunità residente e dei visitatori un cinema, una mediateca, un centro di apprendimento, un centro di ricerca, un’area commerciale, ristoranti e bar, una lounge, un giardino pensile con viste sul Victoria Harbour, oltre naturalmente a uffici, depositi, spazi tecnici. A restituire le mutevoli condizioni della luce e del meteo sarà il rivestimento in piastrelle di ceramica che unifica i due volumi; sulla facciata della torre un maxi sistema di illuminazione a LED renderà visibile, anche a distanza, i contenuti proposti dal museo, divenendo così parte integrante di quella combinazione di luci ed effetti visivi che caratterizzano Hong Kong dal tramonto in poi. Compreso in una sorta di “campus di edifici”, dedicato a supportare le attività del museo, in particolare sui fronti della conservazione, del restauro e dell’archiviazione delle collezioni permanenti, l’M+ segue di qualche anno l’apertura del centro per le arti Tai Kwun – Centre for Heritage and Arts. Anch’esso progettato da H&dM, costituisce quasi un unicum nel tessuto urbano hongkonghese, in quanto esito di un percorso di recupero e riattivazione della dismessa stazione centrale della polizia locale anziché essere stato l’ennesimo caso di nuova edificazione.

– Valentina Silvestrini

https://mplus.org.hk/en

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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