Se queste mura potessero parlare. L’installazione di Iginio De Luca ad Alberobello
Un intervento artistico site-specific prodotto per Casa Rossa ad Alberobello dopo un periodo di residenza in loco. L'edificio prende vita e “parla” tramite l'uso del codice morse e della luce. Ecco il video
È stato presentato nei giorni scorsi l’intervento artistico che Iginio De Luca (Formia, 1966; vive a Roma) ha prodotto per Casa Rossa ad Alberobello, risultato delle ricerche che l’artista ha compiuto durante i giorni di residenza artistica per Apulia Land Art Festival 2021.
Partito dalla volontà di “donare voce e luce alla Casa, affidare a lei, come soggetto pensante e sensibile, la possibilità di parlare e comunicare all’esterno”, l’artista ha studiato un intervento che di fatto modifica la percezione visiva ed emotiva che si ha dell’edificio. Il processo analitico messo in atto ha permesso di contestualizzare i segni e le parole che sono emersi dal confronto diretto con la comunità alberobellese. Le persone coinvolte hanno infatti condiviso con l’artista i propri pensieri più intimi dedicati alla Casa; le singole esperienze vissute durante gli anni di attività della stessa; le proprie confidenze e i sentimenti più nascosti.
Il risultato è l’edificazione simbolica di un’architettura parlante, nella quale l’artista ha filtrato la carica emozionale dei soggetti coinvolti nella sua personale ricerca, fondendo così linguaggio gestuale e testo architettonico in un unico messaggio visivo, da contemplare in maniera intima e silenziosa. L’ installazione radica la sua genesi nell’infanzia di De Luca, quando già da bambino sperimentava l’uso delle luci come codice di trasmissione di messaggi, un chiaro rimando a Libero de Libero.
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