Il fascino discreto della borghesia: il capolavoro di Luis Buñuel compie 50 anni e torna al cinema

Il film capolavoro di Luis Buñuel usciva nelle sale nel 1972. Dopo 50 anni, la commedia surreale torna al cinema in versione restaurata in 4k. Ecco il trailer

Era il 1972 quando il regista spagnolo Luis Buñuel usciva nelle sale con la commedia Il fascino discreto della borghesia, film parodistico e surreale.

I 50 ANNI DEL FILM “IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA”

In occasione dei 50 anni della pellicola, il film esce nelle sale in versione 4k, prodotto da STUDIOCANAL e dal Centre National du Cinéma et de l’Image Animée (CNC), grazie al lavoro di restauro condotto dal laboratorio L’Image Retrouvée. Lo storico Film Forum di New York City proietterà il film per due settimane, dal 24 giugno al 7 luglio.
Il fascino discreto della borghesia è considerato una pietra miliare nella storia del cinema: è una divertente commedia che ruota attorno al tentativo dei sei personaggi di riunirsi a tavola, sempre osteggiati da un improbabile imprevisto che crea situazioni esilaranti e paradossali. Gli eventi, che si susseguono come episodi distinti, appaiono al limite del reale e pongono in luce il carattere frivolo e i pregiudizi radicati in una classe borghese falsa e perbenista.

UN FILM CULTO CHE HA FATTO LA STORIA DEL CINEMA

Tra le scene entrate nell’antologia filmica c’è quella che vede la sala da pranzo di uno dei protagonisti diventare di colpo un palcoscenico, con tanto di platea di spettatori che lasciano sbalorditi i commensali, o la camminata dei sei borghesi lungo una strada asfaltata di campagna. Il fascino discreto della borghesia vinse anche il Premio Oscar come miglior film straniero, ma il regista Buñuel non si presentò alla serata per ricevere la statuetta; l’Academy pregò di inviare una sua foto che lo ritraesse con il premio e lui, in linea con il suo spirito ironico e beffardo, mandò invece uno scatto in parrucca e occhiali da sole, commentando così la vittoria: “Si trattava di un voto perfettamente democratico. Certo, il risultato è imprevedibile perché a votare sono 2.500 idioti, tra i quali c’è pure, per esempio, l’assistente figurinista dello studio, che ha diritto al voto come gli altri”.

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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