The Unfiltered History Tour: la visita guidata alternativa al British Museum
La storia di molti reperti presenti al British Museum è ben diversa da quella nota: The Unfiltered History Tour è la visita guidata in realtà aumentata che grazie ad Instagram narra una storia alternativa, dando voce alle colonie che sono state private dei loro tesori culturali
Noto per i suoi innumerevoli reperti, molti dei quali contesi dai Paesi di provenienza, il British Museum è un enorme museo, ricco di storia e di storie da narrare, spesso celate dai circuiti di visita convenzionali.
THE UNFILTERED HISTORY TOUR CON INSTAGRAM
A rivelare i fatti che hanno condotto la Stele di Rosetta, i marmi del Partenone o i bronzi del Benin nelle sale del noto museo londinese è invece il progetto The Unfiltered Histiry Tour, realizzato da Dentsu webchutney e Vice world news grazia ad Instagram. Si tratta di un virtual tour gratuito in realtà aumentata che si attiva scansionando con Instagram uno degli oggetti esposti al museo; ciò consente l’avvio del relativo filtro tramite geolocalizzazione. Si parte così per un viaggio nel tempo che riscrive la storia così come l’abbiamo studiata fino ad ora: grazie alle voci di esperti nativi e alle rappresentazioni visive degli accadimenti in realtà aumentata, il visitatore avrà finalmente accesso alla narrazione di come dieci importanti reperti siano finiti al British Museum. Tali contenuti di The Unfiltered History Tour sono accessibili anche attraverso il sito web dedicato e podcast su Spotify.
LA STORIA DAL PUNTO DI VISTA DEI COLONI
Mentre la narrativa istituzionale del museo ritrae le colonie come indifese di fronte all’aggressione britannica e alla presa dei propri manufatti e opere, la realtà aumentata negli smartphone è stata così utilizzata per raccontare la storia dal punto di vista delle colonie, che hanno invece combattuto strenuamente per salvare i loro tesori culturali. Se la presenza di reperti e opere sia legittima o meno nei musei di Paesi che li hanno prelevati ingiustamente dalle loro terre d’origine, è questione ancora aperta e dibattuta, ma una narrazione veritiera dei fatti è doverosa per onestà intellettuale verso i visitatori e nei confronti di chi ha subito la perdita di tesori di inestimabile valore. Sembrerebbe addirittura che dopo alcune settimane dal lancio del progetto, un sondaggio abbia rivelato che il 59% degli inglesi ritiene ora che i marmi del Partenone (inseriti nel Tour) appartengano alla Grecia.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati