Torna il videogame che racconta i tesori del MANN di Napoli

Lanciato nel 2017 come il primo videogame prodotto da un museo archeologico, “Father and Son” torna con un nuovo capitolo. Uno strumento ludico e pedagogico per promuovere il patrimonio dell'istituzione campana e aprirlo alle nuove generazioni

Dopo aver conquistato il mondo del gaming con quasi 5 milioni di download a partire dalla sua presentazione, il videogioco Father and Son torna con un nuovo capitolo. Prodotto ancora una volta dal MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in collaborazione con l’associazione culturale TuoMuseo, il sequel del fortunato videogame (disponibile sulle piattaforme Apple App Store e Google Play) vede protagonista Gloria, la compagna di Michael, il ragazzo al centro della versione del 2017. “Sono stati gli utenti stessi a chiederci di dare più importanza a lei e in generale all’elemento femminile”, ha commentato Fabio Viola, game designer e fondatore di TuoMuseo. “In questi anni abbiamo ricevuto oltre 85mila commenti e valutazioni sulle piattaforme Apple e Android: un feedback incredibile che ci ha confermato quanto il gioco abbia stimolato l’interesse e la partecipazione del pubblico in tutto il mondo. ‘Father and Son’ era al 100% autoriale, nel senso che l’avevamo creato tutto noi; ‘Father and Son 2’ è frutto invece anche dello stimolo e degli spunti provenienti dalla comunità”.

LA TRAMA DEL GIOCO

Studentessa prossima alla laurea in archeologia, la giovane protagonista è chiamata a compiere una serie di viaggi nel tempo, imbattendosi in scenari e situazioni riconducibili alle collezioni del museo. Nei vari capitoli del gioco si potrà ad esempio incontrare un etrusco a Capua nel 475 a.C. (omaggio alla “Campania etrusca” protagonista della grande mostra Gli Etruschi e il MANN del 2020), o seguire da vicino le vicende di Cleopatra e Marcantonio, in navigazione attraverso il Mediterraneo nel I secolo a.C. Facendo un salto nelle epoche più recenti, i giocatori indosseranno i panni di Charles Dickens nel suo viaggio a Napoli nel 1844 per giungere, cento anni dopo, alle drammatiche e vittoriose Quattro Giornate di Napoli, in cui, dal 27 al 30 settembre 1943, la popolazione partenopea liberò la città dall’occupazione nazista.

IL COMMENTO DEL DIRETTORE DEL MANN

“Se nel 2017 ‘Father and Son’ era stato soprattutto un grande esperimento, ‘Father and Son 2’ è la prova della coerenza e della consapevolezza con cui il MANN utilizza le tecnologie del presente per raccontare in modo sempre più coinvolgente e innovativo il passato”, ha spiegato Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Oggi la gamification è una delle forme più interessanti che ci vengono offerte per la divulgazione del patrimonio, e rientra perfettamente in quella filosofia che – come ci ha mostrato anche la stagione del Covid – diventerà naturale per tutti i musei: equiparare la comunità fisica con quella digitale, trattarle allo stesso modo, in funzione più inclusiva che alternativa”.

IL VIDEOGAME TARGATO MANN

“’Father and Son 2′ sarà in gran parte rivolto alla comunità internazionale”, prosegue Giulierini, “ma in modo da integrare l’esperienza fisica con quella virtuale. A chi concluderà il gioco, per esempio, sarà offerto un ingresso al museo valido per tre anni: così, se vive all’estero e decide di visitare l’Italia, avrà uno stimolo in più per venirci a trovare a Napoli”. D’altronde, a confermare la forte “internazionalità” del videogame sono i numeri. Solo il 7% di download del primo Father and Son sono avvenuti in Italia. Tutti gli altri riguardano il resto del mondo, complice la decisione di tradurre il gioco nelle principali lingue straniere (senza però dimenticare il legame con il territorio di provenienza: è stata infatti realizzata anche una versione in dialetto napoletano). Lo stesso percorso sarà seguito da Father and Son 2, già disponibile in italiano, inglese, russo, spagnolo e cinese. Un progetto ambizioso, che ribadisce e porta verso nuovi livelli le potenzialità dell’incontro tra nuove tecnologie e cultura.

– Alex Urso

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

Scopri di più