La commovente storia dietro un’opera di Paula Rego

L'opera "The Dance" di Paula Rego è l'omaggio dell'artista all'amato marito, completata dopo la sua scomparsa. In questo video della Tate a narrare i retroscena dell'opera è il figlio della coppia Nicholas

Spesso le opere d’arte sono la traduzione visiva dei sentimenti più intimi dei loro autori, il risultato di un processo di riflessione ed esternazione, anche dal valore terapeutico. È il caso del dipinto The Dance di Paula Rego, conservato alla Tate di Londra.

“LA DANZA” DI PAULA REGO

L’opera dell’artista, scomparsa lo scorso giugno, risale al 1988 ed è uno dei dipinti di maggiori dimensioni realizzati dalla Rego in quel periodo. Raffigura otto figure intente a danzare su una scogliera, al chiaro di luna: un gruppo di tre donne di età diverse che si muovono in cerchio tenendosi per mano, due coppie di ballerini, tra cui una donna che sembra incinta, e una donna in piedi da sola sul lato sinistro della composizione.

L’ADDIO AL MARITO SCOMPARSO

La stessa artista di origini portoghesi ha affermato che l’idea di “dipingere persone che ballano” le fu suggerita dal marito, l’artista Victor Willing, morto poco prima che l’opera fosse completata. In questo video è lo stesso figlio Nicholas e la responsabile dei dipinti della Tate, Camille Polkownik, a spiegare come nacque The Dance, sorta di commiato di Paula dall’amato. Le due figure maschili raffigurano entrambe il marito, i cui lineamenti sono stati realizzati da Paula ritraendo appunto loro figlio e basandosi su una foto di Victor, mentre la grande figura femminile a sinistra e l’artista stessa, in abiti tipici portoghesi, che si appresta ad affrontare la vita senza il suo compagno di vita.

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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