Le sculture bianche antiche sono un’invenzione moderna
Gli studiosi del Metropolitan Museum hanno allestito una mostra che espone sculture antiche nei loro colori originari. L'intento è quello di mostrare al pubblico l'aspetto policromo di questi importanti reperti
Facciamocene una ragione: i marmi bianchi del Partenone, i busti candidi degli imperatori romani e persino i bronzi monocromi non hanno sempre avuto questo aspetto. Originariamente erano a colori.
LA MOSTRA AL METROPOLITAN DI NEW YORK
La questione è già abbastanza risaputa da tempo, ma ora una mostra in corso al Metropolitan Museum di New York tenta di rieducare l’occhio dello spettatore alla policromia dei reperti antichi. Parliamo di Chroma: Ancient Sculpture in Color, in corso fino al 26 marzo 2023, che presenta quattordici ricostruzioni di sculture greche e romane, realizzate dal Dr. Brinkmann e dal suo staff, messe a confronto con opere originali.
SCULTURE ANTICHE MONOCROME: UN FALSO STORICO
Il passare del tempo ha fatto sì che i pigmenti di colore presenti originariamente sulla superficie di gran parte delle sculture antiche, dagli idoli delle Cicladi del terzo millennio a.C. alla ritrattistica imperiale romana del II secolo, andassero perduti. Questi reperti sono dunque giunti sino a noi privi della policromia originale. Nel Rinascimento, seppur vi fossero già indizi a testimonianza della colorazione antica, c’è stato un rinnego del colore e la scultura dell’epoca abbracciò l’idea di opere scultoree “pure”. Solo con le scoperte ottocentesche negli scavi di Pompei si tornò a considerare l’uso del colore nei tempi antichi. Le ricerche degli studiosi contemporanei intendono recuperare questo patrimonio perduto, nel tentativo di educare il pubblico al reale aspetto di sculture che siamo abituati ad ammirare nel loro candore.
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