La Commedia Umana di Ai Weiwei a Venezia: il video dell’allestimento
Fino al prossimo 27 novembre, il grande lampadario in vetro di Murano, opera di Ai Weiwei, campeggerà al centro della chiesa nell'Abbazia di San Giorgio a Venezia. L'installazione, unica nel suo genere, ha richiesto l'impegno esperti artigiani, che ne hanno curato ogni singolo dettaglio
L’Abbazia di San Giorgio Maggiore è un luogo magico, sia per chi crede, sia per chi non crede: è uno spazio mistico, parte dell’omonimo monastero progettato da Andrea Palladio, dove albergano e operano i benedettini. Tutto intorno ci sono le acque del bacino di San Marco, le stesse che si insinuano nei vivaci canali veneziani. Qui, a riparo dal caos lagunare, come se l’abbazia fosse uno scrigno, è ospitata una mostra straordinaria dedicata alle opere di Ai Weiwei.
L’ABBAZIA DI SAN GIORGIO FA DA SFONDO ALLE OPERE DI AI WEWEI
Sono opere forti e delicate insieme quelle presenti nella mostra “La Commedia Umana – Memento Mori”, in corso fino al prossimo 27 novembre. Molte sono in vetro di murano, realizzate dall’artista dissidente cinese che spiega: “Il vetro, materiale speciale e parte della nostra vita quotidiana, testimonia la gioia, l’ansia e le preoccupazioni del nostro vivere. In sua presenza riflettiamo sui rapporti tra vita e morte, e tra tradizione e realtà”. A San Giorgio Maggiore si assiste così ad una riappacificazione tra il sacro e l’arte contemporanea, come ammette l’Abate Stefano Visintin: “Il dialogo tra arte e Chiesa si era interrotto con la fine delle arti figurative e la nascita della nuova arte contemporanea. Qui a San Giorgio abbiamo cercato di reinstaurare questo dialogo. L’opera di Ai Weiwei, questo lampadario senza luci, così tetro e scuro, con ossa, crani e altre parti umane, che può sembrare portatore di un messaggio negativo, vuole essere in realtà un momento di riflessione sulla nostra fragilità, in modo da comprendere l’importanza della nostra vita, per non trasformarla in una commedia, ma per metterla a servizio di tutti. Come evidenziava lo stesso artista, non ci sono luci su questo lampadario, perché dobbiamo trarne la luce che proviene da ognuno di noi”.
L’ALLESTIMENTO DEL GRANDE LAMPADARIO AL CENTRO DELLA CHIESA
Il fulcro dell’allestimento è, per l’appunto, un’enorme scultura sospesa, composta da oltre 2000 pezzi di vetro nero lavorati a mano dai maestri di Berengo Studio a Murano. Con una larghezza di oltre sei metri e un’altezza di quasi nove metri, per un peso complessivo di 2700 chili, il monumentale lampadario è una delle più grandi sculture sospese in vetro di Murano mai realizzata. L’opera si compone di una cascata di ossa, organi e oggetti che intendono stimolare una profonda riflessione sul rapporto tra uomo e natura, vita e morte, forza e fragilità. Dopo essere stata esposta a Roma, alle Terme di Diocleziano, l’installazione è stata posta al centro dell’abbazia veneziana, in perfetto e sublime dialogo con l’ambiente sacro circostante. Il suo posizionamento ha richiesto, come si vede nel video, un delicato lavoro di montaggio, che ne ha potuto garantire la perfetta resa al cospetto del pubblico.
Roberta Pisa
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