La città di Roma nelle opere di Luca Pignatelli

Il video "Luca Pignatelli. Il riflesso del residuo" è il momento conclusivo dell'edizione 2022 di “Scegli il Contemporaneo. Ti racconto Roma”. Lo proponiamo qui per scoprire come l'artista ha ritratto la città eterna attraverso il suo collage di immagini

L’amore per le immagini è alla base del lavoro di Luca Pignatelli (Milano, 1962), cominciato sin dall’infanzia, osservando i ritagli di giornali e di foto di guerra in vendita al mercato vicino casa, in Corso Italia a Milano.

LA CITTÀ DI ROMA NELLE OPERE DI LUCA PIGNATELLI

I lavori di Pignatelli offrono una riflessione sulle immagini e sulle forme del reale che si manifesta attraverso un frammento, una traccia o un residuo. Come nella costruzione di una struttura narrativa, ogni opera può entrare in dialogo con le altre, tessendo un romanzo leggibile autonomamente da ogni spettatore. Anche la città di Roma entra così nei componimenti dell’artista che la definisce “un territorio di una inesplorabile vastità” dove “c’è sempre il senso del tempo”. Il rapporto tra ordine e caos, tipico della grande metropoli, si rilegge nelle opere che prendono spunto dalla Capitale: Roma è un territorio talmente esteso da apparire inesplorabile dove ci si trova immersi nella residualità lasciata dal tempo. L’artista procede per stratificazioni o sovrapposizioni attuate su supporti diversi come teli di convogli, teloni di canapa, legni, ferri, carte e tappeti persiani.

LUCA PIGNATELLI PER “SCEGLI IL CONTEMPORANEO. TI RACCONTO ROMA”

Il video “Luca Pignatelli. Il riflesso del residuo”, realizzato da Senza
titolo”, a cura di Elena Lydia Scipioni, è il momento conclusivo dell’edizione 2022 di  “Scegli il Contemporaneo. Ti racconto Roma”. Si tratta di una piattaforma culturale attiva dal 2017, che ha tessuto una rete di rimandi e collegamenti tra le proposte culturali della scena artistica contemporanea di Roma. Il programma di quest’anno si è sviluppato attorno ad altri quattro progetti: un video dedicato al Centro Islamico Culturale d’Italia; visite speciali alla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, Casa Museo sede delle riunioni degli Amici della domenica dal 1951 e dimora di Maria Bellonci che nel 1947 istituì il Premio Strega; visite speciali al Museo delle Civiltà, in occasione dei recenti riallestimenti delle collezioni, e a Palazzo delle Esposizioni, in occasione della mostra “Mario Merz. Balla, Carrà, de Chirico, de Pisis, Morandi, Savinio, Severini. Roma 1978”, presentata alla Galleria dell’Oca nel 1978.

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Redazione

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