La mostra di Corrado Bonomi che ci porta in fondo al mare, con ironia
Corrado Bonomi è l'artista che ha fatto dell'ironia la sua arma: nella mostra "Acque Chete", curata da Alberto Fiz all'Acquario Civico di Milano, sono presenti le sue opere più significative, ispirate al tema marino e non solo. In un video è lo stesso artista a raccontarle
Solo dopo aver attraversato il ventre di una balena, gli spettatori potranno accedere alla mostra dedicata a Corrado Bonomi (Novara, 1956), presso l’Acquario Civico di Milano dal titolo “Acque Chete”. Dal 19 gennaio al 26 febbraio, saranno visibili 20 opere, tra dipinti, sculture e installazioni dell’artista, tra i più importanti esponenti del Concettualismo Ironico.
L’ARMA DELL’IRONIA DI CORRADO BONOMI
“Per me l’ironia è un’arma di difesa. Preferisco essere ironico che cinico” rivela in questo video esclusivo Corrado Bonomi che, nella mostra milanese curata da Alberto Fiz, porta le sue opere dedicate al mondo marino e non solo. Acque Chete è l’occasione per stupirsi, sorridere e riflettere sui temi della diversità e della sostenibilità attraverso la lente dell’ironia. Come afferma anche il curatore della mostra “nello spazio dell’Acquario viene proposta un’ampia selezione di opere tese a ripercorrere l’indagine espressiva dell’artista dal 1987 a oggi in un girotondo poetico e dissacrante che mette in crisi le nostre certezze strizzando l’occhio a mito, letteratura e arte. Le acque chete di Bonomi nascondono molte insidie e sorprese”.
LE OPERE IN MOSTRA ALL’ACQUARIO CIVICO DI MILANO
Dopo avere attraversato il Ventre della balena, installazione site specific realizzata dall’artista per l’occasione, si staglia di fronte agli occhi del pubblico Nuovi Arrivi, l’opera di tre metri che raffigura un capodoglio con una moltitudine di migranti sul dorso. C’è poi Mare nostrum, dove gli spettatori possono pescare con una calamita i tanti oggetti finiti in fondo al Mediterraneo. Non mancano poi le reti da pesca dove finiscono impigliate le Scatolette di Mare, ciclo iniziato da Bonomi nel 1987, dove su ogni latta di tonno l’artista ha dipinto un differente animale acquatico. Ci sono poi altre opere che rappresentano omaggi irriverenti e paradossali, come quello rivolto a Duchamp con la barchetta dell’arte nell’orinatoio, dall’evocativo titolo Navigar nel periglioso mar delle avanguardie o all’Arcimboldo, con un assemblaggio di creature marine in plastica, o ancora a Monet, raffigurato in miniatura mentre dipinge sopra una foglia di Ninfea riflessa su uno specchio d’acqua. L’esposizione ruota dunque tutta attorno al tema acquatico interpretato in chiave ironica, ma non per questo superficiale.
Roberta Pisa
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