L’Arabia Saudita fa sul serio con le megalopoli

Non c'è solo la (discussa) città verticale THE LINE. Sono quattro le megalopoli di nuova generazione che dovrebbero sorgere nei prossimi anni in Arabia Saudita

Il nuovo video diffuso dal colosso saudita NEOM sembra quasi voler offrire una risposta univoca (e una prova visiva “tangibile”) alle tante voci dubbiose che si erano alzate dopo l’annuncio del visionario progetto THE LINE. Attiva in una pluralità di settori strategici – dall’educazione all’edilizia, dall’energia al digitale, passando per il turismo, la finanza e i media – l’azienda pubblica del Regno ribadisce, fin dalle prime battute del recente filmato promozionale, che è proprio tutto vero. Anzi: THE LINE – la megalopoli da 9 milioni di abitanti, lunga 170 chilometri, priva di infrastrutture viarie data l’assenza di automobili, alimentata esclusivamente da energia rinnovabile – non sarebbe neppure l’unica in costruzione in Arabia Saudita.

LE QUATTRO MEGALOPOLI DI NEOM IN ARABIA SAUDITA

Nel complesso, il vasto programma di interventi messo a punto per l’area nord-ovest del Paese include infatti anche altre tre città: Trojena, situata sulle montagne a 50 km dalla costa del Golfo di Aqaba; la costiera Sindalah, futura meta di lusso, affacciata sul Mar Rosso, attesa già per il 2024; la portuale (e galleggiante) Oxagon. Quattro nuove destinazioni saudite, dunque, da considerarsi come parte integrante del piano di trasformazione nazionale Saudi Vision 2030; alla loro progettazione potrebbero prendere parte alcuni grandi studi internazionali di architettura. A darne notizia sono le principali piattaforme di settore, che nella lista dei soggetti potenzialmente coinvolti citano, fra gli altri, OMA, Adjaye Associates, Morphosis, Coop Himmelb(l)au, Studio Fuksas, Pei Cobb Freed & Partners e UNStudio.

LA MOSTRA DEDICATA AL PROGETTO

In attesa di conferme (o smentite) ufficiali, a fornire aggiornamenti sul progetto è intanto la terza edizione di THE LINE Experience, la mostra in corso fino al 29 aprile 2023 a Riyadh, presso la Diriyah Biennale Foundation for Contemporary Art. Un’occasione per conoscere la portata innovativa e le strategie adottate nell’ambiziosa (e discussa) città verticale. A partire dal concept “Zero Gravity Urbanism”, ovvero dall’idea di stratificare verticalmente le funzioni urbane, consentendo agli abitanti di muoversi senza soluzione di continuità in tre direzioni (“up, down and across”) e di accedere alle principali strutture e ai servizi essenziali in cinque minuti a piedi.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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