Peter Pan & Wendy. Il nuovo live action presenta altre sfumature dei personaggi
Dal 28 Aprile su Disney+ è disponibile il nuovo live action dedicato a Peter Pan & Wendy. Un racconto classico ma innovativo, semplice e d’avventura. Approfondimento del film d’animazione che tutti abbiamo amato
“Inizialmente ho pensato, oh, è Peter Pan, conosco questa storia, quanto può essere difficile? Poi, quando ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura e mentre sviluppavamo il progetto, mi sono reso conto non solo che c’era dell’altro da scoprire al suo interno ma c’era così tanto che non era mai stato veramente visto sullo schermo prima”, racconta il regista di Peter Pan & Wendy, David Lowery. Il nuovo live action, in arrivo dal 28 aprile su Disney+, non è il semplice adattamento del classico di animazione ma, appunto, è più un approfondimento su quello che già conosciamo, ma a cui prima non abbiamo dato troppa attenzione. L’obiettivo di Lowery e del suo team è stato quello di “dare al pubblico un film in cui ci sono Peter Pan e Wendy che loro conoscono e amano, ma anche presentarli sotto una nuova luce. E questa è stata una vera sfida: trovare quella luce e la trama di quella luce”. Partendo dal titolo originale del libro di J. M. Barrie, Peter Pan & Wendy, l’idea è stata quella di riposizionare Wendy offrendole una nuova prospettiva e approfondimento.
WENDY, CHE NON HA MAI SMESSO DI SOGNARE
Del cast di Peter Pan & Wendy fanno parte, in ordine vario, Jude Law (Uncino), Alexander Molony (Peter), Yara Shahidi (Trilli) e Ever Anderson (Wendy). “È davvero bello ed è davvero appropriato che questo film esca in occasione del centenario (della Disney!)”, commenta quest’ultima. “E penso che sia così bello che tutti i personaggi siano così arricchiti in modo da poter scoprire i loro retroscena e preparare una nuova generazione a godersi le loro storie tanto quanto abbiamo fatto tutti noi crescendo”. Ever Anderson si sofferma a riflettere su quello che il personaggio della giovane Wendy rappresenta veramente e quindi una ragazza che, “bambina”, si vede proiettata in un mondo di adulti in cui non ha più di tanto voce in capitole essendo donna. Una ragazza con il destino segnato dalle scelte e decisioni degli altri. “Fin dall’inizio, quando ho ricevuto la sceneggiatura – per la prima volta quando stavo facendo il provino -, c’era questo nuovo senso per Wendy. Ha questa passione per l’avventura è vero, però non è stato facile per lei essere una donna nel momento in cui è ambientata la storia, nei primi anni del 1900. Ho pensato a quanto spaventoso deve essere stato prepararsi per la vita che era già stata decisa per lei prima che fosse davvero pronta per questo. Quello che ho amato di Wendy è che, nonostante tutte le sfide che ha dovuto affrontare, è sempre rimasta fedele a se stessa e ha continuato a sognare”.
L’AMICIZIA TRADITA TRA UNCINO E PETER PAN
Come suggerito dal titolo, sono due i punti di osservazione: Wendy sì, e quindi anche la condizione delle giovani ad inizio ‘900, ma in primis l’amicizia tradita da Uncino nei confronti di Peter Pan. E poi l’idea geniale che va oltre il classico d’animazione e il libro. “Né il romanzo di J.M. Barrie Peter, né classico di animazione del 1953 raccontano il perché di tanta inimicizia fra Peter Pan e Capitan Uncino. Ad un certo punto ci è venuta l’illuminazione. E se all’inizio Peter e Uncino fossero stati amici? Se fossero arrivati insieme all’Isola che non c’è per poi vedere dividersi le loro strade sino al rancore e alla continua lotta?”, afferma David Lowery. “È stato un grande onore interpretare questo personaggio che le persone conoscono e amano da così tanti anni, ma penso di essere entrato così tanto nel mio personaggio da averlo portato con me anche fuori dal set. Un set in cui ci siamo molto divertiti. Tra scherzi e combattimenti in acqua, è stata semplicemente un’esperienza straordinaria”, commenta Alexander Molony che ha dovuto “fare i conti” con il suo non più amico Uncino. “Mi è stata data una grande opportunità con questa sceneggiatura”, afferma Jude Law. “David mi ha dato la possibilità di capire veramente Uncino, di scavare nel suo passato e quindi capire cosa lo ha reso cattivo”. E aggiunge: “Il cattivo in genere non sa mai di essere il cattivo, dal suo punto di vista pensa di essere l’eroe e che tutti questi altri siano i cattivi. Nel libro originale Hook è solo in un paio di capitoli, ma la frase che usa per descriverlo è così specifica. Parla di lui come l’unico pirata di cui avere paura. Sapevo quindi che doveva essere spaventoso, davvero spaventoso, e fisicamente presente in un modo che non fosse una pantomima, doveva essere onesto e reale”.
Margherita Bordino
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